La Legge di Stabilità approvata dal Parlamento il mese scorso ha sospeso le penalizzazioni previste per tutti quei lavoratori che andavano in pensione anticipata. Grazie alla Legge 190/2014, infatti, da quest'anno si potrà andare in pensione al raggiungimento di un'età contributiva di 42 anni e 6 mesi, per gli uomini e 41 anni e 6 mesi, per le donne senza alcuna penalizzazione. Prima del decreto approvato con la Legge di Stabilità, si prevedeva una penalizzazione per chiunque andasse in pensione con un'età inferiore ai 62 anni dell'1 per cento per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni e del 2 per cento per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni.

A titolo di esempio, con la vecchia normativa, un lavoratore uomo dopo aver raggiunto il requisito di 42 anni e 6 mesi di contribuzione, poteva andare in pensione con le seguenti decurtazioni: se andava in pensione a 58 anni avrebbe avuto diritto alla pensione con una decurtazione sull'assegno pensionistico pari al 6 percento; se invece fosse andato a 60 anni l'assegno pensionistico avrebbe avuto una penalizzazione del 2 percento.

Successivamente il Decreto Legge numero 216/2011 aveva introdotto una deroga a quanto detto con la riduzione che non va applicata ai soggetti che maturano il requisito entro il 31 dicembre 2017, con la prestazione effettiva lavorativa con inclusi i periodi relativi alla maternità, agli obblighi di leva, ecc.

Subito dopo, il dipartimento della Funzione Pubblica ha compreso nella prestazione effettiva, facendo una specifica, anche i periodi di ferie dei lavoratori che dovevano essere conteggiati come attività lavorativa svolta dal lavoratore.

La normativa in questione ha però penalizzato in maniera consistente tutti quei lavoratori che avevano diritto alle maggiorazioni come ad esempio quelli esposti all'amianto che maturavano il requisito prima dei 62 anni con le penalizzazioni applicate dalla vecchia normativa. In questa situazione si sono trovati anche chi aveva riscattato il titolo di studio. Ora la problematica è stata risolta; almeno fino al 31 dicembre 2017.