Non fa passi indietro il Governo Renzi sulla riforma Pensioni 2015 verso nuove forme di pensione anticipata per tutti i lavoratori e non solo per gli impiegati pubblici come prevede la riforma Pa del ministro Marianna Madia. Dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri del 20 febbraio scorso dei quattro decreti attuativi del Jobs act, a rilanciare il capitolo delle modifiche alla legge Fornero per l'introduzione di nuovi criteri di flessibilità in uscita verso la pensione anticipata per tutti è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti il quale - in un'intervista pubblicata oggi 22 febbraio su L'Avvenire - torna a parlare anche della possibile estensione del bonus Irpef da 80 euro al mese anche per i pensionati e gli incapienti.



Riforma pensioni, Poletti: 'C'è la necessità di introdurre più flessibilità in uscita dal lavoro'

Ma la questione più spinosa resta quella della riforma pensioni 2015. "Sicuramente la legge Fornero - ha detto il ministro Poletti, del Partito democratico - ha creato problemi". Ora - ha proseguito l'esponente del Governo Renzi riaprendo il capitolo pensione anticipata - abbiamo la necessità di introdurre alcuni elementi di flessibilità in uscita dal lavoro, a partire - ha sottolineato - dalle condizioni socialmente più difficili". Restano da risolvere ancora i problemi per il pensionamento di esodati e insegnanti della Quota 96 scuola, i più penalizzati dalla legge previdenziale del Governo Monti.

"Il tema previdenza è centrale", ha detto il ministro del Lavoro nell'intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano dei vescovi.

Riforma pensioni 2015: la legge Fornero e i conti pubblici, Governo Renzi chiede 'aiuto' all'Ue

"La stabilità dei conti è segno della nostra affidabilità", ha però aggiunto pensando al fatto che la manovra Monti-Fornero sulle pensioni prevede di risparmiare 80 miliardi sino al 2020 garantendo la sostenibilità del debito pubblico. "Però adesso - ha continuato Poletti chiedendo 'aiuto' all'Unione Europea così come sta facendo il premier Matteo Renzi 'spalleggiato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel - dobbiamo riflettere anche su un altro dato: quanto costa in termini di competitività tenere al lavoro persone che già hanno dato tutto?

Dobbiamo partire da qui - ha affermato il ministro del Lavoro - e ragionare con l'Europa su questo schema". Su bonus fiscale di 80 euro al mese da estendere a incapienti e pensionati che è un "tema su cui si è ragionato" ma al momento non si trovano le coperture finanziarie: "Avendo le risorse - ha detto il ministro - io lo farei senza esitare".

Il piano dell'esecutivo in materia di riforma pensioni sembra uguale a quello proposto dal nuovo presidente dell'Inps Tito Boeri. Così come anche il lessico sembra sempre più simile: "Abbiamo bisogno di una vera operazione - ha detto Poletti nell'intervista pubblicata oggi su L'Avvenire - per garantire al Paese equità e giustizia sociale". Ma a parte la necessità di introdurre nuove forme di pensione anticipata, l'economista bocconiano chiamato da Palazzo Chigi al vertice dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale insiste sui contributi di solidarietà con prelievi del 30% dalle pensioni d'oro. Il Governo Renzi, con la Legge di Stabilità 2015, ha già dato i primi segnali di cambiamento introducendo nuovi tetti alle pensioni alte dei grand commis di Stato: proseguirà su questa strada?