Non si placa lo scontro tra Governo Renzi e sindacati sul Jobs act e la riforma pensioni 2015. Dopo la Cgil di Susanna Camusso - che si ritiene insoddisfatta e delusa dell'incontro di ieri con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e che annuncia nuove mobilitazioni in continuità con le sciopero generale del 12 dicembre scorso - anche la Uil di Carmelo Barbagallo rincara la dose contro l'esecutivo e sollecita interventi urgenti per modificare legge Fornero sul sistema previdenziale.

Riforma pensioni, Uil: 'Modifiche alla legge Fornero o pronti ad azioni di risposta'

"Ieri sera (mercoledì 18 febbraio, ndr) ho chiesto ufficialmente a Poletti - ha detto il segretario generale della Uil intervenendo oggi a Palermo al Consiglio confederale regionale della Uil Sicilia - di convocarci, perché è stato lui - ha sottolineato il dirigente sindacale - a dire che il problema previdenziale è diventato un problema sociale con la legge Fornero".

Barbagallo chiede la soluzione dei principali problemi di sostenibilità sociale provocati dalla riforma Fornero, come il problema degli esodati e di una forte "rigidità in uscita" dal lavoro per la pensione anticipata. La legge previdenziale del Governo Monti, comunque, garantisce la sostenibilità finanziaria del debito pubblico fino al 2020 prevedendo di risparmiare 80 miliardi di euro.

"Attendiamo una convocazione a breve altrimenti - ha detto il leader della Uil auspicando un serio confronto sulle modifiche alla legge Fornero - siamo pronti a fare azioni di risposta", avverte Barbagallo che già lo scorso dicembre ha convocato lo sciopero generale su lavoro e previdenza insieme alla Cgil.

Il ministro Poletti ha già convocato i tavoli di confronto sui decreti attuativi del Jobs act e sulla riforma della nuova governance dell'Inps che adesso sarà diretta dal nuovo presidente Tito Boeri. Domani è previsto un nuovo consiglio dei ministri per il nuovo decreto attuativo sulla revisione delle tipologie contrattuali, poi un nuovo incontro con i sindacati.

Ma, a parte gli incontri e gli annunci su nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata e possibili tagli alle Pensioni d'oro, l'esecutivo non ha ancora pronte le proposte di legge per la riforma pensioni 2015, con la quale intende procedere dopo la conclusione dell'iter del Jobs act che però forse richiede molto altro tempo tra rinvii, scontri e polemiche che si acuiscono sempre di più nelle ultime ore in particolare tra il Partito democratico di Matteo Renzi e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.

Ma i sindacati chiedono di intervenire subito. "Non si può dire che è un problema sociale - ha ribadito Barbagallo ricordando le parole pronunciate nelle scorse settimane dal ministro Poletti (Pd) sulla riforma pensioni - e aspettare che diventi un problema tragico prima di convocarci".

Riforma pensioni, Istat: 'Nel 2013 erogate in Italia 23,3 milioni di pensioni'

Intanto arrivano i nuovi dati Istat sulle spesa per la previdenza che possono dare un contributo al dibattito in corso sulla riforma pensioni. Nel 2013 sono state erogate in Italia 23,3 milioni di pensioni, con una spesa complessiva di poco inferiore a 273 miliardi di euro; la spesa per la protezione sociale supera il 30% del Pil nel 2013; il suo ammontare per abitante sfiora gli 8 mila euro l'anno. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo".