"Oggi su ogni cento assunti solo quindici sono a tempo indeterminato, gli altri ottantacinque rientrano nelle varie forme di precariato, ora quella percentuale potrà triplicare". Lo dichiara il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, esprimendo soddisfazione per il via libera dal consiglio dei ministri al decreto attuativo del Jobs act sul nuovo contratto a tutele crescenti, in un'intervista esclusiva rilasciata a L'Avvenire in edicola domani (domenica 22 febbraio).

Riforma lavoro e pensioni: intervista al ministro Poletti dopo l'ok ai decreti Jobs act

Nell'intervista concessa al quotidiano dei vescovi, secondo le anticipazioni diffuse dalla redazione, l'esponente del Governo Renzi parla anche del cantiere per la riforma Pensioni 2015 dopo gli annunci delle scorse settimane su nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata.

C'è grande attesa, dunque, per le nuove dichiarazioni di Poletti sulle modifiche alla legge Fornero visto che il ministro del Lavoro ha più volte detto che il cantiere sarebbe stato aperto subito dopo l'ok al Jobs act. Arriveranno novità nel 2015? Rispondendo alle domande de L'Avvenire, Poletti parla anche delle nuove misure per lotta alla povertà e riapre il capitolo dell'estensione del bonus fiscale da 80 euro al mese a pensionati e incapienti su cui insistono i sindacati e illustra la "scommessa" dell'esecutivo.

"Cambiare i modo radicale i dati sulla disoccupazione, in breve tempo, almeno la metà dei nuovi assunti - ha assicurato il ministro - potrà entrare nel mondo del lavoro con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti".

Il via libera al Jobc act, con l'approvazione definitiva del primo decreto sui nuovi contratti, e con gli altri tre decreti approvati in via preliminare, per Poletti rappresenta la "vera svolta" per "questo Paese che era una macchina ferma, serviva una spallata e noi - ha sottolineato - l'abbiamo data. Nel 2015 possiamo regalare all'Italia - ha aggiunto il ministro ribadendo quanto spiegato ieri dal premier Matteo Renzi - 100-200mila occupati in più".

Intanto, sulle pensioni, il consiglio dei ministri di venerdì 20 febbraio, oltre ai decreti attuativi del Jobs act, ha varato, su proposta del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi nel quadro di un disegno di legge sul mercato e la concorrenza, una nuova norma sulla portabilità per i lavoratori dei contributi pensionistici.

Arrivano le prime critiche della Cisl. Si tratta di una norma che, dopo l'aumento delle tassazioni sui rendimenti di fondi pensione e casse previdenziali, "dà il colpo definitivo - ha dichiarato all'Ansa la leader della Cisl Annamaria Furlan - ai fondi pensioni contrattuali". La nuova norma sulle pensioni inserita nel ddl sul mercato e la concorrenza è "un grande regalo che il nostro governo fa - secondo la sindacalista - a banche e assicurazioni".

E a proposito di riforma pensioni interviene anche il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone che sollecita interventi sul sistema pensionistico in Sicilia, regione che gode dell'autonomia speciale. "Perché - ha detto - i dipendenti regionali devono continuare ad avere per il calcolo delle pensioni il sistema retributivo, mentre in Italia è di tipo contributivo?

E' un'anomalia - ha sottolineato - e bisogna ammetterlo". Bisogna "costruire insieme - ha aggiunto Faraone intervenendo oggi alla direzione regionale del Pd a Palermo - un rilancio economico dell'isola legato alle riforme che si devono fare".