Analizziamo nel dettaglio le ultime news sulle Pensioni 2015 tra Quota 100, pensione anticipata flessibile, prestito pensionistico e altro: quali sono i pro e i contro delle possibili novità? Quali sono le ultimissime notizie sulle pensioni dalla politica? Prima di mettere le varie proposte sotto la lente di ingrandimento, un'occhiata alle recenti dichiarazioni di Cesare Damiano: l'esponente del PD si è espresso nuovamente in favore di Boeri come presidente dell'INPS, sottolineando che la sua nomina "dà stabilità" all'istituto previdenziale, auspicando al contempo cambiamenti per la governance affinché si eviti la "logica deleteria dell'uomo solo al comando dell'INPS".

Queste recenti dichiarazioni confermano che siamo vicini alla presidenza Boeri, una figura più volte schieratasi a favore del cambiamento della normativa pensionistica, fattore che se non risulterà determinante per una eventuale riforma delle pensioni di Renzi, di certo non guasta.

Ultime news pensioni 2015, la Quota 100 e il prestito pensionistico per l'uscita anticipata dal lavoro

Le ultime notizie sulle pensioni  ruotano attorno alla Quota 100: questa proposta è stata rilanciata da Damiano e permetterebbe un'uscita anticipata dal lavoro al raggiungimento di tale quota tramite la somma di età e anzianità contributiva del soggetto, fermo restando l'obbligo di raggiungere i 60 anni e/o i 35 anni di contributi, e la possibilità di lasciare il lavoro con 42 anni di contributi al di là degli altri requisiti.

I pro: questa possibile novità per le pensioni è apprezzata più o meno da tutti poiché concede nuove chance per il pensionamento anticipato e permette una certa flessibilità nelle scelte dei lavoratori. I contro: per i lavoratori poco da ridire, ma questa possibile riforma richiede ingenti coperture economiche che il Governo Renzi non sembra granché propenso a investire sul settore previdenziale.

Si è tornato a parlare, per la riforma pensioni 2015, della pensione anticipata per donne e uomini con prestito previdenziale: si tratta di un'idea "riciclata" da Poletti nel corso del 2014, rilanciata più volte, poi abbandonata, quindi di nuovo riesumata in una recente dichiarazione. Il funzionamento sarebbe il seguente: il lavoratore vicino alla pensione o il disoccupato vicino al ritiro usufruiscono di assegni in grado di "traghettarli" fino al raggiungimento della pensione vera e propria, ma a quel punto parte degli importi ricevuti con gli assegni pensionistici anticipati andrebbero ripagati dal soggetto stesso tramite decurtazioni sugli importi della pensione vera e propria.

I pro: la soluzione è meno onerosa per le casse dello stato (quindi meno difficile da attuare) e potrebbe rappresentare una svolta per gli esodati e i disoccupati di una certa età. I contro: la misura difficilmente sarebbe varata in favore di una platea molto ampia, inoltre il fatto di dover ripagare di tasca propria parte del prestito pensionistico potrebbe non essere soluzione graditissima ad alcuni. 

Pensione anticipata 2015, la flessibilità di Damiano per uscire dai 62 anni di età con 35 di contributi

Le ultime news sulla pensione anticipata vedono anche la proposta Damiano per un'uscita a partire dai 62 anni di età con 35 di contributi, con penalizzazioni progressive sugli assegni fino a un massimo dell'8%, e bonus per chi resta al lavoro più a lungo del dovuto.

I pro: da sempre una proposta straordinaria, che mette d'accordo praticamente chiunque: flessibilità, giusta dose di penalizzazione, ampia applicabilità. I contro: i costi di questa misura sono elevati e ancora una volta dall'esecutivo capeggiato da Matteo Renzi difficilmente arriverà l'okay a un simile cambiamento.