Nuova settimana per quanto riguarda la riforma Pensioni 2015, vediamo subito le ultime novità dall'INPS sulla pensione per i lavoratori precoci sia uomini che donne ad oggi 16 gennaio 2015. Il presidente della commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, è tornato recentemente sul tema, facendo capire ancora una volta che tutto dipenderà dal Governo Renzi e che le proposte per garantire una flessibilità in uscita dal mondo del lavoro sono già state presentate al Governo. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti e decidere se la quota 100 sia la soluzione giusta o se sia meglio pensare al sistema con penalizzazioni a partire da 62 anni di età e 35 di contributi (quota 97).

Pensioni oggi, ultime novità: lavoratori precoci e quota 100

Con la legge di stabilità 2015 un primo passo sulla pensione dei lavoratori precoci è stato fatto: chi matura i requisiti (42 anni e 6 mesi per gli uomini, uno in meno per le donne) per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017 non si vedrà applicate le penalizzazioni previste dalla Legge Fornero. Ma quello che resta sospeso e di cui il Governo dovrà occuparsi sono le penalizzazioni per chi è andato in pensione anticipata prima del 1-1-2015. Per loro non le penalizzazioni sono attive, mentre sarebbe più giusto che da quest'anno l'assegno sia equiparato a quello di chi ha potuto usufruire della modifica alla Legge Fornero.

Il Governo Renzi dovrà anche valutare quale proposta è sostenibile per una riforma strutturale delle pensioni che venga incontro anche ai lavoratori precoci. Una quota 100 (sommando età contributiva e anagrafica) permetterebbe a molti lavoratori di andare in pensione, anche a quelli che hanno iniziato in età molto giovane e che non hanno ancora compiuto 60 anni ma hanno già oltre 40 anni di contributi versati.

Pensioni Oggi 16 febbbraio: ultime novità e dati Censis

Le ultime novità di oggi giungono anche dai dati diffusi dal Censis che ha dichiarato che i giovani dipendenti che oggi hanno dai 24 ai 35 anni, in futuro si vedranno corrispondere una pensione non superiore al 65% dell'ultimo stipendio. Inoltre soltanto 4 lavoratori su 10 sono "dipendenti" (e raramente a tempo inderteminato) e hanno quindi garanzie e tutele previdenziali.

E' evidente quindi che una riforma strutturale sia necessaria, noi vi terremo informati su quanto succederà. Cliccate segui in alto per gli aggiornamenti e non fateci mancare i vostri parere sulle pensioni ad oggi 16 febbraio nei commenti sottostanti!