Potrebbero presto giungere importanti novità in tema di pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti: se l'inizio dell'anno era stato caratterizzato dal rinnovato attivismo delle forze politiche spinte anche dall'elezione del neo presidente INPS Tito Boeri, a dominare la scena nelle ultime settimane sono invece i sindacati, che tramite proposte più o meno concrete e proclami sempre più decisi puntano a mettere all'angolo il premier Renzi 'costringendolo' a guardare con maggiore sensibilità alla questione previdenziale. Gli ultimi interventi sono targati CGIL e CISL, con il segretario Rossana Dettori e il leader Annamaria Furlan tornati alla carica con nuove proposte e nuovi obiettivi: la Dettori, segretario di CGIL/Fp, ha in particolare evidenziato la volontà da parte del sindacato rosso di chiedere la configurazione della Quota 96, laddove invece la Furlan ha ribadito la necessità di invertire il cammino rispetto alla Legge Fornero ponendo nuovamente l'attenzione sull'esigenza di effettuare un massiccio ricambio generazionale.

Al centro delle dichiarazioni della Furlan troviamo proprio i casi Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, categorie lavorative particolari che secondo il leader CISL meritano un provvedimento di riforma ad hoc. L'obiettivo a questo punto è il turn over, step fondamentale per un paese in il cui ricambio generazionale è fermo al palo ormai da troppi anni.

Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, CISL e CGIL vs Renzi: obiettivo turn over - Ricambio generazionale e pensionamenti anticipati

Come accennato in apertura, i casi pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti sono finiti al centro delle ultime dichiarazioni rilasciate dai massimi esponenti delle confederazioni sindacali. La Dettori ha sottolineato che presto verrà riproposta a Renzi la cosiddetta Quota 96, indispensabile per sbloccare il pensionamento di più un dipendete pubblico. L'età media dei nostri funzionari in effetti è elevatissima: 'Pensiamo al caso degli infermieri, anziché accudire a volte devono essere loro stessi ad essere accuditi'. Se la CGIL punta sulla Quota 96 il segretario CISL Furlan ha tenuto a precisare l'obiettivo di lungo periodo, ovvero costruire un percorso di riforma che consenta di archiviare la Legge Fornero, 'il peggior provvedimento sulla previdenza mai ratificato dal nostro paese'. Importanti le parole pronunciate dalla Furlan anche in ottica pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, individui che vanno salvaguardati per via delle particolari condizioni cui vengono esposti dalle proprie professioni: 'A 65, 66 o 67 anni è molto complicato salire su una gru o un'impalcatura e persino stare in un reparto di pronto soccorso o fare l'insegnante', ecco che l'obiettivo diventa tornare ad alimentare un turn over troppo spesso poco considerato dalle Istituzioni.



La via di riforma maggiormente auspicabile in ottica pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti resta quella che conduce ad un riassetto degli istituti preposti al pensionamento anticipato, i cui criteri di accesso divengono ogni anno più stringenti. Le ipotesi sul tavolo di Renzi sono sempre le stesse, con Quota 100, uscita a 62 anni di età più 35 di contributi e pensionamento possibile a quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica a figurare tra le più plausibili. La CGIL ha recentemente alzato il tiro chiedendo pensionamenti anticipati già a partire dai 60 anni, statuizione che andrebbe ovviamente scandita dalla creazione di un sistema ben calibrato fatto di incentivi e disincentivi. Seguiremo i prossimi sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.