Continua senza sosta il dibattito sulla sempre più imminente riforma Pensioni 2015 che il governo Renzi è chiamato a costruire: tra i temi più discussi di oggi 4 marzo ci sono le idee del presidente Boeri sull'accesso per la pensione anticipata e l'opzione donna, che sembra andare verso la class action contro l'Inps.

Nei giorni scorsi avevamo documentato le parole del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che sull'accesso alla pensione anticipata si era dimostrato dapprima aperto ad un dibattito concertato salvo poi frenare gli entusiasmi dichiarando che il tema non era di primaria importanza.

Invece, come dimostrano le parole del neo presidente dell'Inps, Tito Boeri, la pensione anticipata come il mini prestito sono tra i punti cardine della nuova previdenza sociale 2015.

Riforma pensioni 2015: la pensione anticipata secondo il presidente Tito Boeri

Negli ultimi giorni sia Poletti, che Sacconi, che i sindacati si sono detti d'accordo sul fatto che la riforma necessiti di più flessibilità sull'età pensionabile. Anche per Boeri è importante introdurre elementi di flessibilità, ma, secondo il Presidente dell'Inps, è molto importante costruire una pensione anticipata a misura cittadino assicurandosi che alle parti sociali più deboli, come gli esodati, siano garantiti ammortizzatori sociali.

Secondo Boeri, la pensione anticipata del futuro potrebbe essere composta da un assegno Inps più leggero ma che permetta a categorie di lavoratori svantaggiati di andare in quiescenza molto prima rispetto all'attuale legge. Inoltre, Boeri ha sottolineato come sia importante praticare un calcolo delle pensioni con il sistema contributivo, ovvero tenendo in considerazione i contributi totali versati dal lavoratore in tutta la sua storia lavorativa.

Purtroppo per affrontare una ristrutturazione della pensione anticipata servono circa 4 miliardi di euro e anche se si trovassero i fondi, qualsiasi iniziativa dovrebbe prima essere soppesata dall'Unione Europea.

Opzione donne: c'è tempo fino al 15 marzo per aderire alla class action contro l'Inps

"C'è tempo fino al 15 marzo per aderire alla class action contro l'Inps", lo fa sapere sul suo profilo social Dianella Maroni, leader del comitato Opzione Donna, con l'intento di raggiungere quante più lavoratrici possibili.

Ricordiamo che sono quasi 8000 le donne che aspettano la tanto sospirata proroga che permetterebbe di andare in pensione anticipata con il sistema contributivo. Intanto il Comitato Opzione Donna continua il forcing sul ministro del Lavoro Poletti per spingere affinché il dibattito arrivi sui tavoli delle istituzioni. Secondo la Maroni la scelta del Governo Renzi è solo di tipo politico e non economico e se non si arrivasse ad un accordo sicuramente si andrà avanti con la class action e il "caso" opzione donne potrebbe essere deciso sui banchi del Tar anziché a Palazzo Chigi.