Il problema esodati non è ancora del tutto risolto. Sono sei le misure di salvaguardia approvate finora che sono servite per tutelare circa 170 mila esodati, ovvero quella categoria di lavoratori che a causa dell'introduzione della Legge Fornero sono rimasti privi di una copertura previdenziale nonostante abbiano perso il lavoro. Nonostante i sei provvedimenti di tutela, altri 49 mila esodati attendono risposte concrete da parte dell'esecutivo che sta tuttora riflettendo sulle modifiche da apportare alla riforma Fornero nella prossima Legge di Stabilità.

Nei giorni scorsi, gli esponenti del Partito Democratico Maria Luisa Gnecchi e il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, hanno proposto una settima misura di salvaguardia, incalzando il Governo per una rapida risoluzione del problema.

Come riportato sul portale "Pensioni Oggi", la Commissione Lavoro al Senato ha dato vita ad un Comitato sugli esodati che avvierà al più presto un censimento "online" delle persone che a seguito dell'approvazione delle norme introdotte nel Decreto Salva Italia del Governo Monti, sono rimasti privi di qualsiasi forma di reddito e non hanno potuto beneficiare del trattamento pensionistico.

Con la riapertura del capitolo esodati, il cerchio potrebbe stringersi.

Infatti, mercoledì prossimo la sottocommissione Esodati con alla guida la deputata del Pd Anna Maria Parente, incontrerà nella sede del Senato la Rete dei Comitati degli Esodati per discutere sugli interventi da attuare per garantire un futuro pensionistico a circa 22.000 esodati rimasti escludi dalle precedenti salvaguardie.

Si tratta di circa 6.100 lavoratori cessati a seguito di accordi o unilateralmente, 1.700 lavoratori in congedo, 800 lavoratori in stato di mobilità, circa 1.200 lavoratori cessati a tempo indeterminato e 12.000 lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria. A ricordarlo è la deputata del Pd Maria Luisa Gnecchi che già nei giorni scorsi si è dimostrata favorevole ad un settimo provvedimento di tutela.