Dopo l'acceso dibattito sull'argomento Pensioni, un'altra proposta è arrivata dalla Lega Nord. Matteo Salvini, infatti, avrebbe ipotizzato l'uscita dall'attività lavorativa dopo il perfezionamento di almeno 35 anni di contributi effettivi senza tenere in considerazione l'età anagrafica e un importo fisso mensile pari a 800 euro netti corrisposto per 14 mensilità che il lavoratore potrà integrare con i contributi provenienti da prosecuzione volontaria fino a raggiungere un minimo di 1.000 euro mensili.

L'idea di Salvini, inoltre prevede l'aumento dell'importo dell'assegno previdenziale fino al raggiungimento di 1.000 euro dopo la maturazione dei 40 anni di contributi.

La nuova proposta lanciata dal leader di Partito Italia Nuova Armando Siri è rivolta principalmente a tutti coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 che ormai, visto le attuali normative si aspettano assegni pensionistici molto bassi. I lavoratori che sono in possesso di 25 anni di contributi effettivamente versati, potranno anch'essi fare tesoro della proposta della Lega solo se si aspettano di percepire più di 1.000 euro al mese e per recuperare la differenza potranno usufruire del rimborso una tantum rateizzato in tre anni.

"Ci saranno più soldi nella vita lavorativa eventualmente disponibile per la previdenza integrativa e poi tutti avranno una pensione uguale e dignitosa con il raggiungimento del periodo contributivo", ha detto il leader di Pin Armando Siri.

Secondo lo stesso Siri, infatti, l'idea della Lega mirerebbe a garantire una prestazione uguale per tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi comportando nello stesso tempo uno sgravio del peso fiscale per il datore di lavoro. Quest'ultimo infatti, dovrà versare solo la minor parte dei contributi annui spettanti al lavoratore, ovvero un importo pari a 5 mila euro.

La restante parte, invece, è a carico del lavoratore che potrà effettuare versamenti non superiori a 7.500 euro (pari ad un'aliquota del 10 %) ma qualora il versamento eccedesse tale importo, la differenza verrà corrisposta in busta paga.