Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una girandola di dichiarazioni da parte della politica al riguardo del sistema previdenziale, e più in particolare per quanto concerne il possibile meccanismo di flessibilizzazione nell'uscita dal lavoro. A partire dalla legge Fornero del 2011, sempre più persone si sono scontrate contro l'impossibilità di ottenere la quiescenza nonostante versassero in un'età avanzata, mentre nel peggiore di casi la crisi economica ha prodotto delle vere e proprie situazioni di emergenza.
Si pensi ad esempio al caso dei lavoratori esodati, rimasti senza reddito da lavoro e senza possibilità di fruire delle risorse di welfare previdenziale, oppure ai disoccupati in età avanzata. Per non parlare dei problemi incontrati dai giovani, che si sono visti tagliare fuori dal normale ricambio generazionale a causa del blocco verificatosi nel turn over.
Pensioni anticipate e sistema Inps: Damiano giudica positivamente i recenti interventi di Poletti e Boeri
Per cercare di risolvere la situazione appena delineata, il Neo Presidente dell'Inps Tito Boeri ha spiegato durante un'intervista tenutasi lo scorso venerdì sul canale televisivo La7 di stare lavorando a delle proposte concrete, che potrebbero essere presentate entro il prossimo giugno.
Anche Poletti ha recentemente rilasciato delle nuove dichiarazioni, spiegando che l'esecutivo prenderà dei provvedimenti sulla base degli studi prodotti dall'istituto di previdenza pubblico. Riguardo a tali propositi, il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano ha invitato i due esponenti a fare presto: "è positivo il fatto che Poletti e Boeri stiano lavorando sulle pensioni: anche noi lo stiamo facendo e abbiamo sollecitato il Governo, in tempi non sospetti, di mettere in agenda l'argomento", specificando anche che "se il problema non viene corretto, ci porterà in un futuro non lontano ad aziende popolate da settantenni".
Riforma pensioni 2015-2016: si va verso il contributivo
Stante la situazione, resta da sottolineare come la quadra tra le esigenze dei lavoratori e quelle di tenuta di bilancio potrebbe avere ancora una volta un prezzo da pagare per i lavoratori in fase di uscita dal lavoro. Secondo le stesse parole espresse da Boeri, l'Inps starebbe pensando ad una sorta di compromesso, che consisterebbe nell'offrire il pensionamento anticipato a chi accetterà almeno un ricalcolo parziale e contributivo della mensilità erogata. Una strada che potrebbe permettere a tanti soggetti disagiati di entrare nelle tutele del welfare previdenziale, ma che non sembra essere accolta positivamente dai diretti interessati e nemmeno da sindacati, contrari a nuove penalizzazioni sul comparto.
Per molti dei nostri lettori, la soluzione ideale sembra poter restare la pensione anticipata con quota 100, un meccanismo di flessibilità con il quale si può ottenere la quiescenza unendo età anagrafica e contributiva e che presenta un grande vantaggio: al crescere dell'età richiede meno anni di contribuzione (e viceversa), senza fissare soglie rigide da raggiungere.
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