Prosegue il momento di grande fermento riferito a pensioni lavoratori precoci e opzione donna: se da una parte i ministri Padoan e Poletti hanno finalmente annunciato l'avvio dei primi meeting finalizzati alla teorizzazione della riforma della previdenza dall'altra va segnalata la presentazione di una nuova interrogazione messa a punto dal membro PD Romina Mura, che rivolgendosi al governo Renzi ha chiesto lumi circa la proroga riferita all'opzione donna. Allo stato attuale il dibattito viene quasi interamente assorbito dalle annunciate modifiche alla Legge Fornero, con il ministro Poletti ad aver ammesso come ci si trovi dinnanzi ad un provvedimento 'costruito male' che va necessariamente rivisto.

Per quel che concerne invece l'opzione donna continua l'instancabile lavoro dell'omonimo Comitato d'azione che vede in Dianella Maroni il proprio leader: da una parte proseguono i lavori in vista dell'avvio della class action contro l'Inps, dall'altra la Maroni continua a tenere un fitto dialogo con le istituzioni. L'ultima importante rassicurazione è giunta dall'onorevole PD Maria Luisa Gnecchi, la speranza è che tutti gli sforzi compiuti dal movimento possano condurre all'esito sperato.

Pensioni lavoratori precoci e opzione donna, class action e interrogazione PD: lavori al via ma i tempi sono stretti

Parlando di pensioni lavoratori precoci e opzione donna le ultime novità paiono significative e ben auguranti: partendo dai primi, c'è da segnalare l'annunciato avvio dei tavoli di dialogo che vedranno coinvolti il ministro del lavoro Poletti, il ministro dell'Economia Padoan e i sindacati. L'obiettivo è costruire una riforma condivisa che parta dalle necessarie modifiche alla Legge Fornero: in frangenti del genere è bene soppesare ogni parola, il provvedimento ratificato dall'allora ministro del lavoro non verrà stravolto ma solo rivisto, 'ammorbidito' e smussato, un piano questo studiato per consentire all'Esecutivo l'introduzione di una serie di norme in deroga che non mettano a rischio i quasi 80 miliardi di euro contabilizzati in Legge di Stabilità grazie alla riforma dell'ex ministra. Si partirà senz'altro dalla pensione anticipata, con i lavoratori precoci in particolare a sperare in requisiti di accesso più abbordabili e meno rigidi: le premesse paiono positive ma bisogna attendere per avere a disposizione un quadro più dettagliato.



Passando dal caso pensioni lavoratori precoci all'opzione donna le ultime novità viaggiano su un doppio binario. Da una parte i lavori condotti in vista della presentazione della class action avviata contro l'INPS, dall'altra l'interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Romina Mura del PD che ha chiesto lumi sull'attesa proroga della stessa opzione donna: 'La legge n. 243 del 2004 (quella che istituisce l'opzione donna, ndr.) cesserà i suoi effetti il 31 dicembre del 2015; vi sono numerose lavoratrici donne che compiranno 57 anni nel 2015 o pochi giorni dopo quella scadenza e che pertanto non potranno usufruire del pensionamento anticipato - si legge nell'interrogazione - E' di tutta evidenza che a 57 anni risulta assai complicato, se non impossibile, per una persona, e in particolare per una lavoratrice donna, trovare una nuova occupazione; per queste persone l'unica alternativa è andare a riposo nel 2026 con una pensione di vecchiaia, questo significa rimanere senza stipendio per ben 11 anni'. In attesa di conoscere gli esiti dell'interrogazione, il leader del Comitato Opzione Donna Dianella Maroni ha contattato il membro PD Maria Luisa Gnecchi chiedendo lumi circa la calendarizzazione di nuove proposte inerenti al pensionamento anticipato delle donne annunciata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano: 'Stai tranquilla, sei già in lista' è stata la risposta pervenuta alla Maroni. Staremo a vedere se alle parole seguiranno i fatti.