Sulla riforma pensioni e, in particolare, sulla pensione anticipata, si sta facendo un gran parlare in questi ultimi mesi ed ora la ricetta di Renzi si potrebbe concretizzare su due strade che saranno entrambe integrate probabilmente in una nuova Legge di Stabilità 2016. Ma le proposte arrivano da ovunque ed ora è arrivata anche l'idea di Landini. In una intervista rilasciata a RadioArticolo1, Landini ha detto che la legge Fornero deve essere modificata e che si dovrebbe poter andare in pensione a 62 anni senza alcuna penalizzazione. Secondo sempre il sindacalista, andrebbe ripristinata la pensione di anzianità, che fu eliminata dal Governo Monti.

Infine, sempre Landini, ha affermato che andrebbe perfino almeno avviata una discussione per pensare ai futuri anziani, dato che un sistema previdenziale solo contributivo per i giovani sarebbe non sostenibile.

Riforma pensioni e anticipata: la ricetta di Renzi e Landini ribatte, ddl congelato

Se da una parte il Governo Renzi vorrebbe realizzare un sussidio speciale per i lavoratori in età avanzata e puntare anche sul prestito pensionistico per tutti quei lavoratori a cui mancano pochi anni per avere i "normali requisiti" pensionistici, dall'altra esistono svariate proposte, anche confermate dal Ministro Poletti dello stesso Governo Renzi, a cui si potrebbe dare peso. Ma l'Italia deve fare i conti anche con l'Unione Europea e giustificare un eventuale esborso economico.

A tal proposito, anche il fatto che il ddl Damiano sbarcato settimana scorsa in commissione lavoro pare che sia già stato congelato, in attesa di trovare una soluzione che possa essere appoggiata dalla maggioranza, ma soprattutto per il fatto che attualmente risulta essere molto complicato trovare delle coperture adatte.

La ricetta di Boeri

Ma le ricette non sono certo finite: anche Boeri si è voluto assumere le sue responsabilità facendo trapelare dei dettagli sulla sua proposta che arriverà a giugno 2015. Un'idea che di fatto potrebbe impedire la nascita di nuovi esodati: uno studio comparativo da aggiungere ad una riforma previdenziale che permetterebbe di impostare un reddito minimo per tutti i lavoratori che si trovano a perdere il lavoro in un'età compresa tra i 55 e i 65 anni.