Sul tema delle Pensioni, il nodo resta la necessità di "convincere la Commissione Europea, perché purtroppo i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale, anziché sul medio e lungo termine": queste parole, pronunciate recentemente dal Presidente dell'Inps Tito Boeri durante un'intervista al Corriere, possono fare da guida interpretativa per le modalità con cui l'esecutivo ha scelto di procedere sulla previdenza.
Non è quindi un caso se anche il Ministro Giuliano Poletti ha ribadito più volte di voler evitare che possano alimentarsi aspettative eccessive, seppure esecutivo e Inps stanno lavorando insieme per cercare di flessibilizzare il meccanismo dell'uscita dal lavoro, ad esempio attraverso l'introduzione di nuove tipologie di pensioni anticipate con penalizzazione.
Pensioni, legge Fornero e possibili soluzioni anticipate: le ultime dall'esecutivo
Secondo quanto si apprende dallo stesso Ministro Poletti, il quadro della situazione aggiornato al 19 marzo prevede la convocazione entro breve tempo delle principali sigle sindacali.
Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di agire attraverso una piattaforma unitaria, per chiedere all'esecutivo di intervenire al più presto; le stesse parti sociali saranno sentite in audizione anche dalla Commissione lavoro alla Camera, che sta lavorando su dei progetti alternativi di flessibilizzazione dell'accesso all'Inps (come la quota 97 con 62 anni di età e la quota 100). Ma i tecnici del Governo sarebbero maggiormente orientati a rimandare ogni iniziativa alla prossima legge di stabilità, sia per potersi assicurare che le nuove misure possano ottenere il beneplacito dell'Unione Europea, sia per poter cercare di capire quale proposta possa riuscire a tutelare il maggior numero di persone possibile, visto che di fatto le situazioni di disagio nel comparto della previdenza appaiono davvero molto variegate.
Si pensi ad esempio agli esodati e ai precoci ancora non salvaguardati, ai quota 96 della scuola, alle lavoratrici che vorrebbero ottenere la quiescenza con l'opzione donna o più in generale a tutti coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata, ma che risultano ancora troppo giovani per poter accedere all'Inps.
Nodo pensioni e adeguamenti Inps: si allungano i termini per la quiescenza pubblica
Nel frattempo, continuano ad allungarsi i termini per il raggiungimento dell'età di pensionamento, così come previsto dalla legge numero 122 del 2010: ci riferiamo al meccanismi di adeguamento alle stime sulle aspettative di vita, che a partire dall'anno 2013 hanno innalzato i requisiti anagrafici utili per poter ottenere il pensionamento secondo il meccanismo di vecchiaia, ma la misura ha avuto effetto anche sulle pensioni anticipate.
Nella pratica, due anni fa c'è stato il primo incremento dei termini di pensionamento corrispondente a 90 giorni, mentre dal primo gennaio del prossimo anno scatterà un ulteriore tagliola di 120 giorni. I legislatori e i tecnici che stanno studiando nuovi meccanismi di flessibilità previdenziale dovranno pertanto tenere conto anche della crescita dei requisiti dovuta ai calcoli sulla speranza di vita.
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