"La commissione lavoro alla Camera riprende l'esame del disegno di legge sulla flessibilità del sistema pensionistico" ha affermato l'Onorevole Cesare Damiano negli scorsi giorni all'AGI, specificando che "l'obiettivo della commissione è quello di intervenire nel dibattito in corso con proposte di merito e unitarie, per correggere la Riforma Fornero". L'intervento dell'ex Ministro del lavoro è importante non solo dal punto di vista propositivo, ma anche per mantenere elevata l'attenzione su di un tema che è passato spesso in secondo piano nell'agenda del Governo, nonostante la grave situazione di disagio vissuta da molti soggetti.
Purtroppo a partire dal 2011 le salvaguardie e sanatorie che sono accorse fino ad ora hanno riguardato solo una platea limitata di soggetti, come quella dei lavoratori esodati e precoci, mentre restano tutt'ora fuori da qualsiasi tutela molti disoccupati in età avanzata, che a questo punto hanno terminato gli aiuti di welfare previsti in via ordinaria.
Riforma pensioni, partita la prima riunione della Commissione lavoro
Stante la situazione, martedì scorso ha avuto luogo la prima riunione della Commissione lavoro alla Camera sul delicato tema della flessibilità previdenziale. Al centro della discussione vi è stata la possibilità di offrire una forma di pensione anticipata a tutti coloro che hanno già compiuto sessantadue anni di età, avendo maturato il requisito minimo dei trentacinque anni di contributi versati all'Inps.
Ne consegue che per poter accedere alla pensione anticipata secondo questa formula, bisogna conseguire una sorta di quota 97, ma con due limiti:
- quello anagrafico, perché bisognerà comunque attendere il raggiungimento di un'età prefissata;
- quello della penalizzazione, perché per rendere maggiormente sostenibile la proposta al punto di vista dei conti pubblici, bisognerà accettare una riduzione dell'assegno.
Quest'ultima, in particolare, potrà raggiungere il livello massimo dell'8%: uno scenario che si verificherà per chi otterrà il beneficio massimo, ovvero lo sconto più elevato sul numero di anni mancanti rispetto alle attuari regole di pensionamento.
In pratica, a partire dai 66 anni si conteggerà un taglio progressivo del 2% fino ai 62 anni, limite entro il quale risulterebbe possibile chiedere la quiescenza.
Pensioni anticipate con il sistema delle Quote, piano B della commissione resta la Quota 100?
"Il Governo sembra preferire soluzioni diverse da quelle che stiamo promuovendo in Commissione" spiega nuovamente Damiano, specificando che "ci stiamo battendo per introdurre un sistema simile a quello delle quote, spazzato via dalla Fornero nel 2011".
Il riferimento del Parlamentare è con cognizione di causa quello della Quota 100, ovvero della possibilità di flessibilizzare in modo decisivo l'accesso all'Inps permettendo a chiunque di ottenere la pensione anticipata unendo gli anni di età a quelli di versamento: in questo modo, al crescere del montante previdenziale decrescere il requisito anagrafico e viceversa. Un sistema che darebbe grande resilienza a tutti quei lavoratori che vivono una situazione di disagio, ma che finora è rimasto fuori dalle ipotesi governative per il costo elevato sui conti pubblici. Restiamo a disposizione per pubblicare i vostri commenti nel sito, mentre se desiderate ricevere le ultime notizie riguardo le Pensioni anticipate vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.