"I pensionati hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici anche sostenendo il peso del blocco dell'adeguamento delle Pensioni all'inflazione. Non si può adesso dire loro che c'è l'intenzione di ricalcolare tutte le pensioni tranne quelle minime". Sono le parole di Corrado Passera in un comunicato pubblicato sul sito del proprio movimento politico, Italia Unica, riguardo le ipotesi che si stanno moltiplicando sul delicato tema della riforma previdenziale.
Il riferimento va alle ultime dichiarazioni del Presidente dell'Inps Tito Boeri e del Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che starebbero convergendo su di un meccanismo di flessibilizzazione in favore dei lavoratori disagiati, che però dovrebbe essere rifinanziato non solo da un calcolo contributivo delle mensilità erogate, ma anche da un contributo di solidarietà da applicarsi a chi è già entrato in quiescenza.
Riforma pensioni 2015: approccio del Governo è sbagliato, sospendere continue proposte e dichiarazioni
Passera riprende in rassegna quanto avvenuto negli anni passati, spiegando che a partire dal 2011 la Riforma Fornero è già intervenuta sul sistema pensionistico, mettendo in atto il passaggio al sistema misto o contributivo per moltissimi lavoratori.
Eventuali nuovi ritocchi in tal senso rischiano quindi di disorientare tanto i lavoratori quanto i pensionati, oltre che di mettere a rischio le iniziali opportunità di ripresa che si stanno concretizzando grazie alle ultime riforme e ad una congiuntura internazionale favorevole. Italia Unica ravviserebbe quindi nelle ultime azioni comunicative del Governo un andamento confuso, se non dai tratti demagogici, che ha dato prova d'incoerenza.
Flessibilità pensioni: stop alle penalizzazioni, strada da attuare passi per la spending review
Stante la situazione, la via maestra per creare dei nuovi provvedimenti di flessibilizzazione dell'Inps dovrebbe passare per la spending review, che secondo Passera "va realizzata tagliando e ottimizzando la spesa corrente", con particolare riferimento alle tante risorse recuperabili attraverso il comparto delle società pubbliche partecipate e delle spese politiche improduttive.
Una soluzione che era stata tentata in precedenza anche dall'esecutivo Letta, ma che si è interrotta a causa delle incomprensioni e differenze di vedute tra il Commissario straordinario Carlo Cottarelli e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Da poco il Premier ha deciso di affidare la responsabilità di ottimizzare la spesa pubblica al consigliere economico Yoram Gutgeld, con l'obiettivo di reperire almeno 16 miliardi di euro di nuove risorse. Bisognerà quindi attendere i prossimi mesi per capire se questa possibilità potrà realmente concretizzarsi, anche perché Italia Unica conclude le proprie considerazioni spiegando che la mancanza di coraggio nel tagliare la parte improduttiva della PA si trasforma inevitabilmente in un nuovo aggravio a carico dei cittadini.
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