Resta ancora molto lavoro da fare prima di poter avviare una effettiva riforma della previdenza, assieme alla conseguente flessibilizzazione nell'accesso all'Inps di cui avrebbero tanto bisogno i lavoratori disagiati e coloro che sono rimasti in qualche modo bloccati in una sorta di limbo, in seguito all'approvazione della legge Fornero. È questo il senso delle ultime dichiarazioni del Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ha definito la situazione attuale come un "lavoro preliminare di studio, che si concluderà a giugno con l'obiettivo di presentare al Parlamento una proposta chiara, in un quadro di tenuta dei conti.
Il riferimento è ancora una volta all'inserimento dell'eventuale nuovo meccanismo di pensionamento anticipato all'interno della prossima legge di stabilità, che però verrà approvata in via definitiva solo al termine dell'anno in corso. Quello che per il momento l'esecutivo sembra escludere è un nuovo contributo di solidarietà a carico di chi ha già ottenuto il pensionamento, perché al momento vi sarebbe già una penalizzazione su chi percepisce assegni previdenziali elevati.
Riforma del welfare e reddito minimo: Ministro Poletti studia sussidio contro la povertà
Nel frattempo l'esecutivo avrebbe allo studio anche una norma che preveda come affrontare la questione della povertà e del reddito minimo: secondo il Ministro del lavoro, sarebbe da evitare un piano che garantisca un sostegno universale, mentre il focus dell'attività legislativa dovrebbe concentrarsi su chi vive uno stato di disagio e povertà.
I tecnici della direzione generale per le politiche sociali del Ministero starebbero lavorando su diversi scenari, a partire da quelli attuali che prevedono un empowerment degli strumenti già in essere, come ad esempio la social card e l'inclusione attiva. Il nodo resta la copertura dei conti pubblici, soprattutto se si prendono in considerazione le ipotesi più espansive, come quella del M5S o di Sel che prevedono di sostenere circa 9 milioni di persone.
Pensioni anticipate 2015 - 2016: Boeri studia meccanismo flessibilità tramite calcolo contributivo
Se i dubbi sui tempi in cui potrà avvenire una riforma della previdenza cominciano a dipanarsi, restano invece ancora in essere moltissime ipotesi su quale sia la strada migliore da seguire per offrire ai lavoratori disagiati il pensionamento anticipato.
Secondo quanto riferito negli ultimi giorni dal Presidente Inps Tito Boeri, l'istituto di previdenza pubblico sarebbe al lavoro su una serie di ipotesi, tra cui quelle con più elevata probabilità di attuazione sarebbero legate al sistema contributivo. Nella pratica, i lavoratori potrebbero ottenere la pensione anticipata ricalibrandola sui contributi effettivamente versati, perché usando le stesse parole scelte dall'economista i diritti acquisiti sarebbero rivendicabili solo su quanto effettivamente versato. È chiaro però che in tal caso andrebbero implementati anche dei meccanismi di salvaguardia del reddito, perché se questo scenario venisse applicato in modo "puro" lo Stato si potrebbe trovare a dover integrare gli assegni impegnando nuove risorse dal lato dell'assistenza.
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