Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulla riforma scolastica. Sono tante le novità che entreranno in vigore la il DdL #labuonascuola, tra cui spiccano soprattutto il piano di assunzioni e la chiamata diretta, ma sono, come ormai noto, ben dodici i punti redatti dal Governo Renzi per riformare il sistema della Scuola italiana. Iniziamo subito dal punto che interessa in particolar modo parecchie persone, ovvero il discorso dell'assunzione dei precari. A tal proposito si conferma l'immissione in ruolo di 100 mila docenti presenti nelle graduatorie ad esaurimento; tra gli assunti figurano anche quelli del concorso dell'anno 2012.

Riguardo agli altri, coloro che fanno parte delle graduatorie d'istituto, sarà bandito un nuovo concorso. Al di fuori dal piano assunzioni del Miur, ci sono anche i 23 mila docenti della scuola dell'infanzia. Facendo così si andrà a sanare un errore di vent'anni, con intere generazioni di precari, bistrattate dalla politica italiana.

Altro punto importante riguarderà i presidi degli istituti scolastici che potranno optare per la chiamata diretta degli insegnanti, scegliendoli da un albo, all'interno del quale troveremo anche i curriculum dei singoli docenti, per una maggior trasparenza. Addio, dunque, alle cosiddette classi pollaio grazie all'organico funzionale; in questo modo si metterà una croce sopra ai supplenti, che da settembre 2015 andranno gradualmente a scomparire.

Infatti, dal prossimo anno scolastico non ci saranno più supplenti, fatta eccezione per quelle GaE che non vanno a coprire tutte le classi di concorso; ci sarà, dunque, un anno transitorio durante il quale si andrà ad attingere pure dalle GdI per quelle classi in cui non ci sono alternative. Poc'anzi abbiamo detto dei curriculum online dei docenti, ma anche il bilancio di ogni singola scuola lo sarà, così che quelli che andranno a valutare le singole scelte dei dirigenti scolastici avranno uno strumento in più a disposizione.

Nel disegno di legge approvato dal CdM rimangono anche gli scatti di anzianità, con 200 milioni di euro per il merito, con le modalità con cui verrà assegnato che saranno decise dal preside. Tra i punti de La Buona Scuola c'è spazio anche per la formazione degli insegnanti tramite un piano formativo permanente deciso da ogni singola scuola, poi troviamo lo school bonus, per coloro che vogliono investire nel mondo della scuola, e la carta del professore, uno strumento che mette a disposizione di ogni singolo insegnante 500 euro per il 1° anno, da spendere nella cultura. Infine, segnaliamo il 5 per mille da destinare alle scuole al momento della dichiarazione reddituale, l'apertura delle scuole anche al pomeriggio e il ritorno di musica ed arte.