"Sì a flessibilità in uscita ma solo con un taglio sugli assegni pensionistici", sono queste le parole pronunciate dall'ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, fautore della tanto odiata riforma che ha cambiato radicalmente il sistema previdenziale italiano allungando ulteriormente l'età pensionabile.

L'ex ministro Fornero, infatti, si dimostra contraria all'ipotesi appoggiata dal presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri che prevede un reddito minimo per i soggetti over 55 che si ritrovano privi di un'occupazione.

Il minimo garantito, come lascia intuire la Fornero, non creerebbe nuovi posti di lavoro né per gli anziani né per le nuove generazioni ricordando anche che il Progetto Garanzia Giovani non ha garantito ottimi risultati.

In un'intervista riportata su "Pensioni Oggi", l'ex ministro afferma la necessità di intervenire sul fronte pensioni anche se lascia trasparire le difficoltà a cui si potrà andare incontro. Resta comunque il fatto che "correggere le riforme è comunque sempre più facile che farle. Non è necessario procedere ad una armonizzazione delle pensioni dato che ormai tutte le pensioni, fatte salve pochissime eccezioni che in Italia ci sono sempre, sono contributive", ha commentato la Fornero.

Qualche parola anche per quanto riguarda i pensionamenti flessibili. Infatti, sempre come riportato su "Pensioni Oggi", è possibile rendere l'età pensionabile più flessibile ma come sono sostenuto dalla stessa Fornero, si dovrà andare incontro ad una decurtazione sull'assegno previdenziale. "Anche io avrei voluto farlo, purtroppo non tutte le riforme possono essere fatte nello stesso momento.

All'epoca delle mie leggi l'emergenza economica era strettissima", ha detto. Intanto, ricorda la Fornero, crescono sempre di più i contratti di lavoro a tempo indeterminato. Assunzioni che molto probabilmente sono dovute allo sgravio del peso fiscale che ha permesso alle aziende di sostenere costi sempre minori rispetto agli anni precedenti.