Non accenna ad acquietarsi il clima di forte tensione sociale riferito a pensioni lavoratori precoci e Legge Fornero. Se da una parte l'ex ministra del governo Monti continua a difendere il provvedimento che l'ha vista quale prima firmataria - 'Rifarei tutto spiegando meglio la manovra ai cittadini' - dall'altra prosegue il botta e risposta tra Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro, e Tito Boeri, presidente dell'INPS. I due duellano su numerosi argomenti ormai da tempo, con l'ultimo pomo della discordia ad essere caratterizzato dal reddito di cittadinanza.

Il noto economista di scuola bocconiana vorrebbe l'erogazione di una forma di sostegno economico da destinare agli individui privi di impiego che abbiano varcato la soglia dei 55 anni, misura alla quale si è detto in parte contrario Damiano che punta su misure più specifiche e meno generali. Lo stesso membro del PD è poi tornato sulla possibilità di ratifica della Quota 100 sottolineando come la previsione di una soglia anagrafica ben precisa non costituisca una forma di penalizzazione per i lavoratori precoci quanto piuttosto un tentativo di circoscrivere al meglio il raggio d'azione del nuovo istituto. In un dibattito sempre più vasto è recentemente intervenuto anche Beppe Grillo, leader del M5S, che ha indetto una marcia pubblica per giorno 9 maggio con l'intento di sostenere l'ipotesi di concessione di un reddito minimo.



Dibattito pensioni lavoratori precoci e Legge Fornero: ok ipotesi reddito minimo ultra 55enni ma la misura va circoscritta, Quota 100 e Quota 41 le alternative

Come sottolineato nell'attacco il dibattito relativo al caso pensioni lavoratori precoci è stato di recente interessato da una nuova ipotesi, quella che conduce all'erogazione di un reddito di cittadinanza per chi si trovi senza impiego e abbia già compiuto 55 anni. A sostenere la manovra è Tito Boeri, che tramite questa misura punta ad andare incontro anche a quei lavoratori precoci che dopo aver avviato l'attività lavorativa molto presto, magari svolgendo mansioni usuranti, si ritrovano alla soglia dei 55-56 anni senza impiego né diritto alla pensione. Il sussidio di cittadinanza si aggirerebbe sui 500-600 euro al mese, una misura che non trova d'accordo Cesare Damiano: 'Se ci sono 'tesoretti' utilizziamoli per aggredire la povertà crescente con interventi mirati. Sarei contrario a parlare genericamente di un reddito di cittadinanza che può andare bene per le famiglie segnate da un disagio endemico, con i genitori disoccupati e con i figli a rischio di abbandono scolastico, alle quali bisogna garantire una vita dignitosa'. Quindi reddito di cittadinanza sì ma alle giuste condizioni. L'ex ministro è poi tornato sulla Quota 100, sottolineando come la previsione di un paletto anagrafico - il relativo ddl prevede la possibilità di sfruttare questa misura a condizione che si siano compiuti almeno 62 anni di età - non sia stata configurata per danneggiare i lavoratori precoci ma solo per circoscrivere la portata di una manovra che se portata avanti avrà costi molti pesanti.



Totalmente favorevole al reddito minimo è invece il M5S, con Beppe Grillo ad aver già annunciato una marcia pubblica per il prossimo 9 maggio: 'Siamo gente che fa miracoli camminando sulle acque, parliamo di artigiani che dovrebbero essere protetti, la spina dorsale del nostro paese: l'Italia migliore è qui' ha dichiarato l'ex comico in compagnia dell'euro parlamentare David Borrelli in occasione del Salone del Mobile di Milano. 'Bisogna evitare che la gente non abbia più niente da perdere e invece lo Stato non c'è - ha proseguito Beppe Grillo - Bisognerebbe uscire da un meccanismo che danneggia le imprese e le persone ratificando il reddito di cittadinanza'. Al di là di tutto la Quota 41 appare ancora la misura maggiormente auspicabile in ottica pensioni lavoratori precoci. Staremo a vedere se il relativo ddl verrà o meno approvato.