Prosegue incessantemente il dibattito relativo al riassetto del sistema previdenziale. Riferendoci in modo specifico al caso pensioni lavoratori precoci appare interessante analizzare il combinato disposto delle ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'Inps Tito Boeri, che nel corso di un'intervista realizzata al quotidiano La Repubblica ha ribadito i punti cardine della proposta che l'ente formulerà al governo Renzi. Il noto economista punta in particolare su un sistema più flessibile in uscita con la previsione di nuove forme di prepensionamento e continua ad insistere sull'ipotesi di prevedere un taglio delle Pensioni medio alte con conseguente modifica del sistema di calcolo, col retributivo che dovrebbe essere spedito in soffitta in luogo del più penalizzante contributivo.

Uno scenario che non piace per nulla ai lavoratori italiani, già abbondantemente vessati in questi ultimi anni dalla manovra lacrime e sangue con la quale il governo Monti introdusse la Legge Fornero. Anche le forze politiche continuano a non apprezzare le interviste rilasciate dal presidente Boeri, che starebbe 'mettendo in allarme i pensionati italiani'.

Pensioni lavoratori precoci e prepensionamento, Boeri alleato o nemico? Italiani infuriati - Uscite anticipate ma assegni più bassi

Parlando di pensioni lavoratori precoci e prepensionamento bisogna dunque porre l'accento sul piano stilato da Tito Boeri, che continua ad esibirsi in roboanti proclami in vista dell'ormai famosa proposta organica che l'INPS presenterà a Renzi entro giugno. A spaventare non solo la categoria ma anche tutti i lavoratori italiani è la possibilità di avere a che fare con assegni previdenziali ancor più bassi di quelli attuali, un taglio che diverrebbe realtà qualora si optasse per l'introduzione del sistema di calcolo contributivo in luogo di quello retributivo. Da una parte il piano Boeri potrebbe rivelarsi positivo in ottica pensioni lavoratori precoci, che a fronte di una maggiore flessibilità in uscita potrebbero finalmente aver a che fare con requisiti di accesso al prepensionamento meno stringenti, dall'altra preoccupa e non poco la possibilità di vedersi decurtati i già magri assegni previdenziali. Eppure è questa la strada indicata dal presidente dell'INPS, che prevede di controbilanciare delle uscite anticipate a fronte di liquidazioni più ridotte. Il problema è che Boeri dovrebbe fornire il proprio sostegno da un punto di vista tecnico esprimendosi sulla fattibilità o meno di certe proposte e non compiere continue ingerenze nell'area 'politica' della riforma, di evidente competenza di governo e ministri. 'Il ministro del lavoro è Poletti o Boeri?' ha twittato ironicamente al riguardo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta.



Restando sempre a prepensionamento e pensioni lavoratori precoci bisogna infine segnalare la ripresa del dibattimento in Commissione Lavoro prevista per oggi alle ore 14,30. A presiedere la seduta Cesare Damiano, con il nuovo ddl presentato dal PD (quello su Quota 41) all'ordine del giorno. Nella giornata di ieri lo stesso Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha fatto sapere di essere disposto a sostenere il disegno riformatore del partito di governo purchè la cosa serve per detronizzare la tanto odiata Legge Fornero. A questo punto vorremmo comunque coinvolgervi nella nostra analisi chiedendovi un parere sull'atteggiamento di Boeri: ritenete che il presidente dell'INPS sconfini in aree non di sua competenza? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.