Come già tanti sanno la precedente Riforma Fornero ha allungato ulteriormente l'età pensionabile penalizzando migliaia lavoratori che ormai si trovavano vicini al pensionamento. La Legge varata dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, viene odiata dalla maggior parte degli italiani in quanto ha mutato radicalmente il sistema previdenziale creando sconforto tra i lavoratori che tuttora non sono riusciti ad usufruire del cosiddetto trattamento pensionistico.

Nonostante ciò, c'è chi si ostina ad affermare che la Riforma Fornero ha prodotto degli effetti del tutto modesti considerando il fatto che negli ultimi 6 anni l'età pensionabile è aumentata soltanto di sette mesi.

Lo si intuisce da un articolo pubblicato su "Il Sole 24 Ore" e riportato su "Pensioni Oggi", secondo il quale tra il 2009 e il 2015 sono stati collocati a riposo circa un milione e mezzo di lavoratori. Di questi, circa 745.495 hanno usufruito della pensione di anzianità, mentre la rimanente parte (circa 757.955) hanno avuto accesso alla pensione di vecchiaia. "Nuove regole previdenziali introdotte negli ultimi anni, hanno avuto un effetto piuttosto modesto sull'età di pensionamento effettiva degli italiani se si guarda alla media generale alla decorrenza del primo assegno Inps", afferma l'autore dell'articolo.

L'età pensionabile quindi, dal 2009 è aumentata solo di sette mesi ma prendendo in considerazione l'età media dell'incasso dell'assegno, l'età di pensionamento è aumentata di 3 anni per quanto riguarda la pensione di vecchiaia e di un anno per la pensione di anzianità. La Riforma Fornero, non ha riportato effetti nell'anno 2012 poiché nel 2011 i requisiti per il pensionamento venivano già maturati e nel 2013 il numero dei lavoratori che richiedevano la pensione era in netta diminuzione.

Da ricordare che, come specificato da "Investire Oggi", ai lavoratori di sesso maschile viene più semplice raggiungere i contributi necessari per il pensionamento visto che lavorano di più e non vanno incontro a periodi di maternità.