Una doccia fredda quella riguardante il lavoro, con il tasso di disoccupazione che nel mese di febbraio 2015 è tornato a salire al 12 e 7 percento dopo il calo dei mesi precedenti. I soggetti più penalizzati sono risultati essere, come sempre, i giovani e, dando un'occhiata agli ultimi dati, anche le donne. Gli italiani si lamentano, continuano a tirare la cinghia per la crisi economica, si sentono sospesi, come in una sorta di Limbo infinito, ed a quanto pare, gli ultimi risultati sembrano tutto fuorchè incoraggianti o consolatori; molte le promesse da parte del governo, ma per ora ancora nulla di concreto. Nonostante tutto, la fiducia nelle imprese è tornata a salire e lo hanno dimostrato i dati di marzo, positivi per il terzo mese consecutivo. Quel che deve mettersi ancora in moto è il mercato del lavoro, come si è già detto.
Dati scoraggianti, ma è la dura realtà
Dati alla mano si può vedere che l'occupazione, secondo le fonti Istat, ha segnato un'ennesima nuova battuta d'arresto, l'Istat ha infatti rivelato un calo dell'occupazione lavorativa dello 0,1 percento su base mensile, anche se su base annua, il bilancio risulta essere positivo su base annua dello + 0,2 percento. Nel febbraio 2015 sono risultati esserci 44000 posti in meno, dei quali 42000 di donne e 40000 nella fascia d'età compresa tra i 15 ed i 24 anni. Per il ministro del lavoro Poletti, i dati non contraddicono i risultati raggiunti finora, ma sono arrivate critiche molto dure dai sindacati e dall'opposizione. "Basta dire che la ripresa è dietro l'angolo!" ha affermato il segretario Cgil Susanna Camusso, mentre il leader della Uil Barbagallo ha dichiarato ai giornalisti: "Occorre investire sulla crescita, quindi stop all'austerità". Di numeri preoccupanti ha parlato il segretario della Cisl Annamaria Furlan, mentre il capogruppo di Forza Italia Brunetta ha scritto su Twitter: "I disoccupati aumentano, altro che Jobs Act!".
Intanto il presidente della camera Boldrini si è detta preoccupata riguardo l'impiego femminile; se però il numero degli occupati è sceso, nella città italiane è salito il numero di coloro che cercano lavoro. Sono in tutto 23000 in più con il tasso complessivo di disoccupazione al 12,7 percento, ma il picco supera il 42 percento fra i giovani al di sotto dei 25 anni. Nel resto dell'Europa le cose sembrano andare meglio, con un leggero calo di disoccupazione nei Paesi dell'Unione ed in quelli della moneta unica. In Germania i dati hanno toccato il minimo storico, il 6,4 percento, mentre in Italia i dati risultano essere contrastanti anche sul fronte dell'inflazione. A marzo prezzi in giù dello 0,1 percento, mentre quelli dei prodotti alimentari sono saliti dello 0,9 rispetto all'anno passato. Secondo l'Istat i segnali in arrivo riguardo l'economia restano comunque positivi, così come le previsioni sul Pil del primo trimestre. Tale analisi è stata confermata anche da Confindustria.