L'attuale legge pensionistica in vigore penalizza non poco i lavoratori, i quali sono costretti a lasciare il lavoro ad un'età piuttosto avanzata. Oggi per andare in pensione, sia gli uomini che le donne, devono aver compiuto 66 anni e 3 mesi, con il requisito di 42 anni e 6 mesi di contribuzione, per gli uomini, e 41 anni e 6 mesi, per le donne. Questi valori sono destinati a salire in funzione dell'aspettativa di vita Istat. Infatti, a partire dal primo gennaio 2016, se non interverrà alcuna modifica, si potrà lasciare il lavoro a 66 anni e 7 mesi.
Anche per le donne del settore privato è previsto un aumento dell'età pensionabile: le lavoratrici dipendenti a 65 anni e 7 mesi, quelle autonome a 66 anni e 1 mese.
Ecco le caratteristiche attuali della pensione anticipata
Vediamo cosa succede con la pensione anticipata. A partire dal primo gennaio 2016, per usufruire di questa agevolazione, sarà necessario il raggiungimento di un solo requisito, quello relativo agli anni di contribuzione: 41 anni e 10 mesi per le donne, 1 anno in più per gli uomini. Allo scopo di rendere più flessibili questi parametri, il governo Renzi sta studiando la possibilità di definire dei meccanismi per far lasciare il lavoro prima di quanto previsto senza pesare, però, sulle casse dello Stato.
Le proposte ideate in quest'ultimo periodo sono tutte a costo zero per lo Stato
Damiano ha presentato un progetto cosiddetto 'Quota 100' quale somma tra età anagrafica e anni di contribuzione