Oggi uscirà sulla Gazzetta Ufficiale la sentenza della Consulta sull'indicizzazione delle Pensioni ed il Governo Renzi ha pronta una soluzione per non far aggravare il già delicato bilancio dello Stato 2015. Il piano elaborato dal Premier Matteo Renzi e dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per ora non è stato divulgato da Palazzo Chigi, ma a Bruxelles dovrebbe essere già arrivato ed approvato in via non ufficiale. Per vederne l'operatività dovremmo aspettare giugno.

I calcoli della Ragioneria Generale sui costi da sostenere per i rimborsi a coloro che hanno subito lo stop dell'indicizzazione delle pensioni superiori a 1490 euro, mettono paura.

Si parla di 19 miliardi lordi. Un vero salasso per le nostre finanze nazionali visto che non possono neanche essere spalmati sugli anni passati, quindi, andrebbero ad impattare sui conti del 2015. Ciò comporterebbe uno sforamento di 0,9 punti percentuali del rapporto deficit/pil fissato a 3 dall'Unione Europea con il conseguente commissariamento dell'Italia ed il caos sui mercati europei.

Il Governo, dunque, non pagherà subito l'intera somma, ma si provvederà ad emanare un decreto legge per definire tempi e modalità. Il motivo di tale scelta è da ricercare nell'imminente campagna elettorale per le regionali del 31 maggio, onde evitare che il dibattito politico si concentri esclusivamente sulle pensioni il ministero del Tesoro ha preferito usare i canali riservati per negoziare con Bruxelles le misure da adottare.

La soluzione è stata presentata subito dall'Italia, ma verrà messa in atto nel mese di giugno quando si procederà anche per vie ufficiali con una dichiarazione in cui si cercherà di risolvere il debito cercando di non sforare il tetto del 3%.

Ci sarà comunque un saldo iniziale, da parte del governo, di soli 4 miliardi, cifra non casuale poiché è prevista da parte della Commissione Europea una flessibilità per l'Italia di circa 5 miliardi rispetto agli obiettivi iniziali, che permetterà al governo di caricare la spesa iniziale sul bilancio 2015.