Ci si è posti diverse volte, in queste ultime settimane, un interrogativo in merito al ddl Buona Scuola che sarà oggetto di discussione politica in Senato: l'interrogativo riguarda la sua incostituzionalità, ovvero se ci siano i presupposti in base ai quali il suo contenuto possa violare, in qualche modo, i principi della costituzione.

Vorremmo sottoporre, in particolar modo, l'attenzione dei nostri lettori alla questione legata ai poteri dei dirigenti scolastici riguardante la chiamata diretta dei docenti.

Secondo l'articolo 97 della Costituzione, infatti, la Pubblica Amministrazione deve essere organizzata in modo tale che ne venga assicurato il buon andamento e l'imparzialità. 

Presidi e chiamata diretta dei docenti: rischio di violazione principi costituzionali

Potremmo andare incontro alla violazione di entrambi i principi di buon andamento e di imparzialità se si decidesse di concedere ai dirigenti scolastici la possibilità di scegliere il personale, attingendolo dagli Albi Territoriali senza rispettare i criteri in base ai quali è stata stilata la graduatoria. Si possono facilmente immaginare le fortissime pressioni a cui verrebbero sottoposti i presidi. 

C'è un altro elemento, inoltre, da non sottovalutare: negli Albi figureranno sia i nuovi assunti, sia i docenti che hanno chiesto la mobilità.

In questo caso, potrebbe venir meno il principio costituzionale contenuto nell'articolo 3 visto che si riconoscerebbero dei diritti diversi a docenti che svolgono la stessa funzione. 

Insomma, i poteri giudicati 'clientelari' che verranno attribuiti al preside rischiano di mettere in serio pericolo l'imparzialità della Scuola, in un Paese come l'Italia, tristemente famoso per la sua spiccata propensione al fenomeno della corruzione.

Non dimentichiamoci che proprio nella Pubblica Amministrazione esiste un triste precedente che ha riguardato i primari degli ospedali, scelti senza graduatoria.

DDL Scuola: cosa ci si può aspettare dal Presidente della Repubblica?

Di fronte a queste considerazioni, quale comportamento potrà assumere il Presidente della Repubblica Mattarella?

Durante la discussione in Parlamento, il Capo dello Stato avrebbe le mani legate, almeno dal punto di vista formale. Nel caso in cui il disegno di legge venga poi approvato, potrebbe, invece, rimandarlo alle Camere con messaggio motivato. Se poi la legge dovesse venire riapprovata, il Presidente della Repubblica potrà sottoporre al giudice amministrativo nonchè alla Corte costituzionale l'esame del suo contenuto: se dovessero venire riscontrati dei principi incostituzionali, la legge dovrebbe essere sottoposta ad annullamento.