Più che riforma delle Pensioni bisognerebbe chiamarla modifica dell'istituto della pensione anticipata, visto che il governo, dopo le recenti dichiarazioni del premier Renzi, sembra ormai orientato verso l'adozione di strumenti che garantiscano ai lavoratori di andare in pensione in anticipo con una penalizzazione sull'assegno, strumenti che non rappresentano più una novità come quota 97 oppure quota 41, più gradita – quest'ultima – ai lavoratori precoci, coloro i quali sono entrati, se non tutti la maggior parte, prima del compimento dei 18 anni. 

Quota 97 è davvero una pensione anticipata per tutti?

La domanda è piuttosto semplice, la risposta lo è altrettanto, può considerarsi realmente giusta una pensione anticipata a quota 97 per i precoci oppure no? Come detto, la risposta è, dati e commenti alla mano, quasi scontata. Ricordando infatti per un secondo come funzionerebbe, qualora entrasse a regime, il disegno di legge proposto da Cesare Damiano un paio di mesi fa, il prepensionamento a 62 anni con 35 di contributi sarebbe non una beffa, ma peggio, per – volendo fare un esempio concreto – un operaio che ha cominciato a lavorare all'età di 15 anni, e che, una volta compiuti 62 anni, avrebbe qualcosa come 47 anni di contributi già versati allo Stato. Non è un caso, assolutamente no, che in questi giorni uno dei bersagli preferiti dei precoci sia lo stesso Matteo Salvini, il quale ha, di recente e, guardacaso, a ridosso delle elezioni regionali, appoggiato ufficialmente il ddl Damiano-Baretta. 

Vincolo anagrafico? No grazie

Tempo addietro, si parla di 2000-3000 anni fa, si diceva che la perfezione esistesse, anche se questa veniva relegata esclusivamente al mondo della natura. Oggigiorno facciamo enorme fatica a trovare un qualcosa che sia perfetto, purtroppo fatichiamo anche, sopratutto nel campo della politica, a reperire un qualcosa di giusto e equo, specialmente per i comuni mortali o comunque quelli che hanno sacrificato oltre 40 anni della loro vita per ricevere, alla fine della fiera, una pensione che, nella maggior parte dei casi, stenta a superare i mille euro. Perché quota 97 non è perfetta? Per un semplice dettaglio, che poi tanto dettaglio non è: il vincolo anagrafico. Da settimane, anzi mesi, la categoria dei precoci chiede l'eliminazione del vincolo di età, perché anche un bambino, e dicendo così non vogliamo offendere nessuno, capirebbe che parlare di prepensionamento per precoci a 62 anni non avrebbe alcun senso, se non quello di, giustamente, rendere migliaia di lavoratori ancora più inferociti di quanto già non siano, come testimoniato dai recenti commenti che continuano a pervenire alla fine dei nostri articoli. È il caso, a titolo esemplificativo, della signora Velia Turbati, la quale ha espresso la propria rabbia nei confronti dell'attuale – e precedente – classe politica, affermando: 'Un precoce ha diritto alla sua pensione! Ci avete preso in giro prima con i 35 di contributi, poi 40, poi 42, e ora andiamo avanti così, ma dobbiamo solo pagare'. Anche voi vi sentite presi in giro dal governo?