Scoppia la bomba all'intero del dibattito sulla riforma Pensioni 2015: ieri sera la corte costituzionale ha dichiarato la legge Fornero del 2011 incostituzionale, bocciando di fatto l'attuale riforma del sistema pensionistico. Adesso il Governo Renzi, incalzato da tempo da sindacati, minoranza Dem e opposizione dovrà trovare una soluzione. Damiano e la sua proposta di quota 100 e quota 97 potrebbero esser la via giusta da percorrere?

Riforma Pensioni 2015, Legge fornero incostituzionale, le ultime novità e le reazioni

Stando alle ultime novità, festeggiano ovviamente i sindacati dopo la decisione della consulta, come si può vedere dalle parole del segretario della CGIL Vera Lamonica: " Un altro clamoroso colpo alla legge Fornero: la sentenza della Corte Costituzionale conferma che la cosiddetta riforma non sta in piedi e che le norme vigenti vanno cambiate".

Di parere simile anche Carla Cantone della Spi Cgil: "Avevamo ragione noi, il provvedimento era profondamente ingiusto e anticostituzionale".  Per il Governo Renzi si prospetta un altro problema all'orizzonte, visto che il taglio alle rivalutazioni delle Pensioni voluto nel decreto Salva Italia ha consentito un risparmio di circa 5 miliardi di euro allo Stato. Miliardi che ora andranno trovati al più presto all'interno del bilancio pubblico. 

Ultime Pensioni quota 100 e quota 97: Damiano insiste con la sua proposta

Il primo passo ora sarà quello da parte dell'INPS di ricalcolare le pensioni superiori al triplo della minima erogate prima del 2012 e che avevano subito il taglio sulla rivalutazione.

Ma il problema è di più ampio respiro, con i correttivi fatti in questi anni alla riforma Fornero che non sono bastati a sanare la situazione. Ci vuole quindi una riforma delle pensioni strutturale, come quella proposta da Damiano con il sistema di quote. La quota 100 è sicuramente la preferita dai lavoratori, ma i costi per sostenerla da parte del Governo sarebbero certamente elevati.

Per questo la "via di mezzo" potrebbe essere la quota 97, che consentirebbe l'uscita dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni di età e 35 di contributi in cambio di una penalizzazioni sull'assegno, che andrebbe poi a scomparire anno dopo anno. Voi cosa ne pensate? Se volete commentate qui sotto e cliccate segui per esser aggiornati con le ultime novità sulle Pensioni 2015.