Il ministro Alfano spiega quanto si sia fatto per regolare l'ingresso, compreso l'eventuale rimpatrio, qualora ritenuto necessario, degli immigrati. Esiste infatti un regolamento sancito dalle Ue, detto "di Dublino", al fine di stabilire delle regole per l'asilo dato agli stranieri. Questo accordo in realtà ha portato più danni che benefici all'Italia ed il ministro ne ha evidenziato i punti salienti.

Importanti anche i tasti toccati per un'eventuale perdita del posto di lavoro per molti italiani: Alfano assicura che non ci saranno licenziamenti.



Immigrati: le regole per il rimpatrio

Il regolamento di Dublino, stabilito dalla Ue, sancisce che gli immigrati debbano essere accolti in Italia, specialmente se profughi, ma che tutte le persone che si sono introdotte in modo irregolare nel nostro Paese debbano essere successivamente espatriate. La solidarietà che il nostro Paese ha dimostrato è da sempre sotto gli occhi di tutti: l'obiettivo è quello di rimpatriare gli immigrati che non hanno diritto a stare in Italia e cercare di porre un limite agli sbarchi poiché la nostra penisola si trova in un momento di stallo e di collasso per potere fare fronte a tutti gli aiuti necessari al sostentamento di chi cerca asilo.



Lavoro: gli italiani non perderanno i loro posti

Grande è la preoccupazione per il momento di crisi economica che il nostro Paese sta vivendo, numerosi i posti che già sono stati persi e migliaia le persone che si sono trovate disoccupate. Alfano assicura che non ci saranno penalizzazioni dei posti di lavoro per gli italiani, specialmente se questo significa favorire un immigrato per togliere un lavoro certo ad un cittadino italiano.

La penuria di posti di lavoro in tutta Italia, specialmente nel centro e sud della penisola, crea da sempre grande disagio ed impossibilità per i giovani di crearsi un proprio futuro, ma di certo è impensabile che possa essere favorito un immigrato a sfavore di un italiano in campo lavorativo. Ciò che è certo è che vanno stabilite leggi, regole chiare e precise al fine di tutelare sicuramente gli immigrati in cerca di aiuto, ma anche per non penalizzare gli abitanti del Paese che gli accoglie ed aiuta.