Quali sono le novità ad oggi, 22 giugno 2015, sul tema della riforma pensioni? In Commissione Lavoro alla Camera prosegue l’analisi delle varie proposte per la pensione anticipata, dopo le audizionicon il Ministro del Lavoro Poletti ed il presidente Inps Boeri. Al centro deldibattito il prepensionamento deilavoratori precoci a 62 anni, con le varie proposte di pensionamento anticipato: Pensioni flessibili (quota 97) e quota 100.Al vaglio dei parlamentari anche altre misure che riguardano le lavoratrici(revisione età pensionabile per la vecchiaia) e benefici da attribuire allemadri ed a chi assiste disabili.

Ultimissime pensioneanticipata 2015, prepensionamento al centro di proposta unitaria

La speranza del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano è che si arrivi ad unaproposta unitaria, capace di convogliare il consenso della maggioranza delleforze politiche rappresentate nel Palazzo. A quel punto, infatti, maggiorisarebbero le possibilità di calendarizzare la discussione in assemblea plenariae procedere al voto, così da veder giungere a buon fine l’iniziativaparlamentare. Il punto di partenza è sicuramente il Ddl 857 sulle pensioni flessibili: il prepensionamento a 62 anni, osteggiato tra l’altro da Tito Boeri acausa dei costi elevati, è sicuramente la base su cui lavorare.

L’opzione, cheprevede l’uscita con la quota 41,piace soprattutto a quei lavoratori che hanno iniziato giovanissimi (i c.d. precoci)e sarebbe senz’altro un atto di giustizia nei loro confronti che, più di altri,chiedono giustamente di poter lasciare finalmente il proprio impiego.

Meno possibilità per la pensioneanticipata con quota 100: l’uscita a 62 anni con 38 di contributi costerebbecirca 10 miliardi e, nelle ultime settimane, ha perso di spinta mediatica ancheperché la proposta depositata è differente da quella iniziale, che nonprevedeva l’età minima per il prepensionamentoma era strutturata sulla base della sola somma aritmetica tra età e anni dicontributi.

Dando quindi per scontato che si discuterà soprattutto dei pensionamenti flessibili, l’accordo trale forze politiche dovrà trovarsi sull’entità dei tagli.

Il DDL originarioprevede penalizzazioni decrescenti che partono dall’8% a 62 anni e si azzeranoa 66. Alcuni esponenti della politica, soprattutto vicini a posizioni più “montiane”,vorrebbero un ricalcolo contributivo che, però, sarebbe iniquo ed ingiusto.Staremo a vedere se e come sarà raggiunto un accordo.