Si alza la tensione tra le forze politiche e il governo sulla centomila assunzioni di docenti precari prevista dal disegno di legge di riforma della Scuola che si trova attualmente sbloccato al Senato, dove però entro giovedì 25 giugno potrebbe arrivare il testo in aula con la questione di fiducia posta dal governo. Anche se ancora sulla fiducia non è detta l'ultima parola.

Ad aggiungere un altro po' di nervosismo, dopo le ultime dichiarazioni del premier Matteo Renzi, il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che ha lanciato accuse alle opposizioni e in particolare al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e a Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola, colpevoli, secondo la Boschi, di volere fare saltare le assunzioni degli insegnanti a settembre con quasi tremila emendamenti presentati al ddl Buona Scuola in commissione Istruzione a Palazzo Madama. La Boschi ha comunque spiegato che è ancora "prematuro" parlare di fiducia perché l'esecutivo punta al dialogo a alla risoluzione dei problemi che ostacolo il cammino della riforma scolastica.

Scuola e assunzioni precari, martedì 23 giugno si conoscerà il futuro della riforma Renzi

Il futuro della riforma della scuola si conoscerà martedì 23 giugno in commissione Istruzione al Senato, è lì che il governo in prima battuta proverà a sciogliere i nodi venuti al pettine. Non si sono fatte attendere le repliche di Sel che ha mandato a dire al ministro che "si deve vergognare" e del M5s secondo cui le responsabilità sui ritardi che mettono a rischio le immissioni in ruolo dei docenti precari sono del Governo Renzi. "Questo governo - ha detto Nicola Fratoianni (Sel) - imbroglia gli italiani"."Renzi - ha detto Alessandro Di Battista (M5s) - è un ricattatore. Utilizza 100mila insegnanti precari - ha aggiunto -per ricattare il Parlamento".

Le parti sociali continuano a protestare, diverse le manifestazioni nei prossimi giorni. Viene chiesto la stralcio del capitolo assunzioni per procedere con un decreto legge. "Non è vero - ha detto Francesco Scrima, segretario generale Cisl scuola replicando al premier- che senza la riforma le assunzioni non servirebbero: non si raccontino frottole".