Il mondo della Scuola in collaborazione con i sindacati continua la sua protesta, dicendo no al ricatto del Governo sulle stabilizzazioni. La motivazione non è solo data dall'incostituzionalità della Riforma ma dai danni che deriveranno a precari e a docenti, anche di ruolo, con le novità introdotte nel decreto, per non parlare di coloro che nelle assunzioni non sono inclusi e per cui il 2016 sarà un altro anno di privazioni e di disoccupazione.

Agitazioni dal 23 al 25 giugno

Le giornate di agitazione sono il 23, 24 e 25 giugno 2015 dalle ore 17.00 a Roma, una protesta pacifica da Piazza delle Cinque Lune e a Piazza Vidoni.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di assumere più di 100 mila docenti ma le regole le fissa lui e dopo anni di lamentele sugli stipendi, tra le altre cose, riduce proprio questi, eliminando l'anzianità e introducendo il merito, un piccolo dettaglio che farà perdere una buona fetta di stipendio dovuta a chi lavora da anni, mentre i fortunati meritevoli riceveranno un piccolo premio, per la propria efficienza, che sarà quantitativamente irrisorio.

Le dichiarazioni in questo periodo sono altalenanti prima Renzi ha dichiarato di voler rimandare le assunzioni al 2016, poi di voler ascoltare tutti, adesso vuole passare direttamente al voto, c'è chi ipotizza che dietro questi repentini cambiamenti si nascondono le lobby che vogliono impadronirsi della scuola pubblica, senza credere a certe dietrologie, il comportamento del Governo ha stupito tutti.

Le stabilizzazioni sono una gentile concessione del Governo

Dalle parole dei ministri del Pd e dello stesso Renzi le stabilizzazioni sono una gentile concessione del Governo, la Politica da anni non riconosce il diritto all'assunzione dei precari storici e le dichiarazioni di chi ha incarichi governativi sono assurde, c'è chi ha detto che la scuola non è un centro per l'impiego e chi da anni ripete che gli italiani avevano un tenore di vita che non potevano permettersi, un modo di rapportarsi a coloro che hanno votato in questi mesi il Governo troppo egoistico.

I politici di questi ultimi anni hanno dimenticato, che sono stati votati per rappresentare la Nazione e fare il bene dei cittadini a cui la Costituzione riconosce il diritto al lavoro. Nella scuola lavorano attualmente migliaia di precari, personale necessario al suo funzionamento, la loro assunzione a tempo indeterminato è un obbligo dello Stato che si deve conformare alle leggi statali ed europee.

L'assunzione non è un regalo è un atto dovuto.

L'Europa reputa inammissibili i comportamenti dei governi, dopo la Gelmini, che ha ridotto le scuole ad un cola brodo creando tanta disoccupazione e maxi istituti e contravvenendo non solo a norme europee ma alla stessa Costituzione, ora anche Renzi ci mette del suo con la creazione della "scuola impresa" e il preside manager che può decidere chi assumere. Per molti docenti non ha importanza neanche questo, l'importante è lavorare, ma che addirittura si riduca lo stipendio togliendo gli scatti di anzianità è davvero troppo. Dignità e libertà dicono i sindacati non sono in vendita, i docenti non vogliono barattarli con il sogno del posto fisso.

La Riforma della Scuola è un campo minato in cui si nascondono violazioni di diritti che sembrano il frutto di ideologie non di uno Stato democratico come il nostro, che la burocrazia e la scuola abbiano difetti lo sappiamo tutti, ma con l'approvazione di questo decreto la situazione peggiorerà anche perché nella Legge di Stabilità per assumere sono stati inseriti altri tagli al personale.