Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, il maxiemendamento al disegno di legge 'la Buona Scuola' si è materializzato. Dopo gli ultimi tentativi, falliti, di trovare un accordo con le opposizioni per la riscrittura del testo di riforma della scuola in Commissione Istruzione, i relatori della riforma hanno presentato un testo che modifica il ddl accogliendo alcune delle obiezioni, soprattutto quelle della minoranza Pd. Il testo verrà ora presentato al Senato dove giovedì sarà posto il foto di fiducia per l'approvazione finale.
Maxiemendamento scuola: cosa cambia per assunzioni e valutazione dei presidi.
Il nuovo testo, secondo le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, 'contiene la fattibilità del piano assunzionale' che, tradotto dal politichese, conferma le parole pel premier Matteo Renzi, secondo cui le 100mila assunzioni previste potranno essere fatte solo con l'approvazione in tempi brevi della riforma della scuola.
Ma ecco le principali modifiche apportate dal maxiemendamento al disegno di legge:
- 100mila assunzioni entro il mese di agosto, ma secondo le regole attualmente in vigore. Nelle assunzioni rientreranno anche gli idonei al concorso 2012;
- La chiamata diretta dei presidi slitta al 2016;
- Il nuovo concorso, che diverrà l'unico modo per accedere all'insegnamento, slitta da ottobre a dicembre 2015;
- Membro esterno per valutare gli insegnanti. La valutazione dei docenti sarà quindi fatta da un comitato composto, oltre che da docenti, da un membro esterno nominato dall'Ufficio scolastico regionale;
- Valutazione dei presidi effettuata ogni tre anni tenendo conto dell'effettivo miglioramento degli studenti, delle competenze gestionali e organizzative e della valorizzazione del personale dell'istituto. La valutazione dei presidi dovrebbe essere fatta da tecnici del Ministero appositamente individuati.
Giovedì il voto di fiducia: opposizioni sulle barricate.
Il maxiemendamento alla riforma della scuola approderà in Senato mercoledì pomeriggio dove, fino alle ore 19 potranno essere presentati gli emendamenti, per arrivare al voto finale nella giornata di giovedì 25 giugno, con la probabile fiducia posta dal governo.
Procedura contestata dalle opposizioni, che annunciano battaglia o, come la Lega, l'uscita dall'aula al momento del voto.
Unanimi le critiche anche di M5S, Sel e della minoranza Pd, secondo i quali il maxiemendamento presentato in Commissione Istruzione non accoglie nessuna delle critiche avanzate in mesi di proteste alla riforma della scuola.