Il Governo del Premier Matteo Renzi ha cambiato le regole per il sussidio di disoccupazione a cui si affideranno milioni di lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro, soprattutto nei mesi a venire, quelli post estivi. Infatti, statisticamente e storicamente da settembre inizia il periodo caldo di questo incentivo, quando molti lavoratori come gli stagionali vedranno scadere i loro contratti e chiederanno il sussidio all'INPS. Di fatto il nuovo Esecutivo a cancellato il vecchio sussidio concepito dal Governo Monti e ratificato con la ormai tristemente famosa Legge Fornero.

Le nuove sigle

La Naspi, indica il nuovo sussidio di disoccupazione varato con il Jobs Act e che sostituisce la vecchia Aspi e la Mini Aspi. La Asdi è il proseguimento della Naspi, un sussidio che allungherà il periodo di indennizzo per coloro che continuano a non trovare lavoro. La Dis-Coll invece è la disoccupazione che copre i lavoratori a progetto, i famosi co.co.co.

Naspi 2015, requisiti, durata e guida al calcolo

La nuova indennità di disoccupazione cambia nei requisiti e nella durata rispetto alla Aspi. La durata massima passa da 18 mesi a 24. Quindi 6 mesi in più rispetto al vecchio sussidio. Inoltre con il varo della Asdi, per coloro che dopo l'ultimo lavoro, stentano a trovarne un altro, ci saranno ulteriori 6 mesi di sussidio.

L'importo sarà il 75% dello stipendio percepito se esso non supera le 1.195 euro mensili. Per stipendi più altti bisogna aggiungere il 25% della differenza tra lo stipendio percepito e la differenza con la soglia di 1.195. In parole povere, un operaio con stipendio di 1.195 euro al mese, con la Naspi prenderà 896,25 euro al mese.

Se lo stipendio invece fosse stato di 1.300 euro, alle 896,25 si devono aggiungere 26,25 euro che sarebbe il 25% della differenza tra 1.300 e 1.195 euro. Bisogna sottolineare però che la norma prevede che l'importo massimo di indennità non potrà superare 1.300 euro al mese. Inoltre a partire dal quarto mese di ammissione al beneficio (in prima lettura della riforma era prevista dal quinto mese), l'importo di quanto percepito subirà una riduzione del 3%.

Infine sottolineiamo che alla Naspi non verrà applicata la trattenuta del 5,84% prevista per tutte le altre prestazioni di sostegno al reddito. Per i requisiti invece, se prima ci volevano i 2 anni di anzianità contributiva, oggi bastano 13 settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni. Ci vogliono però, almeno 30 giorni di lavoro nell'anno in cui si perde il posto di lavoro o negli ultimi 12 mesi.

Soggetti esclusi

La Naspi di norma spetta a tutti i lavoratori dipendenti che hanno perso il posto di lavoro involontariamente. Il requisito di involontarietà è sempre lo stesso, infatti il sussidio non spetta per coloro che lasciano il posto di lavoro di loro iniiztiva, che in pratica si dimettono.

A volte però le dimissioni possono essere bonificate, previa denuncia da parte del lavoratore, dall' Ufficio Territoriale del Lavoro dandogli una giusta causa. In questi casi, il sussidio spetterebbe anche ai dimissionari. Sono esclusi dalla Naspi anche i lavoratori del settore agricolo ed i dipendenti assunti a tempo indeterminato dalle Pubbliche Amministrazioni.