Il Jobs Act continua a produrre interventi volti a combattere la disoccupazione e ad aiutare i cittadini più in difficoltà per la mancanza di occupazione. È di ieri l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri del Governo Renzi, di uno schema di decreto legislativo che tratta del cosiddetto assegno di ricollocazione.

Cosa è l'assegno di ricollocamento

Sarà un assegno scaglionato in base ai profili dei disoccupati che servirà per acquistare servizi atti al rientro nel mondo del lavoro. Potrà essere utilizzato per ottenere un servizio di assistenza dai centri per l'impiego o dalle agenzie per il lavoro accreditate anche se private.

Prevedrà anche l'eventuale affiancamento di tutori che andrebbero a coadiuvare il disoccupato in cerca di lavoro, nella riqualificazione lavorativa, nell'apprendimento e nell'imparare nuove funzioni lavorative in base alle richieste del momento da parte delle aziende. In parole povere è un pacchetto che serve al disoccupato per accelerare i tempi di rientro nel mondo del lavoro anche in un profilo occupazionale che non era proprio del soggetto.

Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro

Per questo, il decreto creerà una nuova Agenzia, l'ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro). Questa nuova entità in solido con altri enti come Inps, Inail, Regioni e così via, darà vita ad un sistema dove verranno registrate tutte le persone in cerca di un lavoro.

Sarà un portale dove il singolo disoccupato dovrà iscriversi per dichiarare la propria immediata disponibilità allo svolgere un'attività lavorativa oppure la disponibilità a partecipare alle misure di politica attiva create dai servizi per l'impiego.

Disoccupato "parziale", soggetti a rischio disoccupazione:

Prende corpo anche una nuova forma di soggetto, il cosiddetto disoccupato "parziale".

Si tratta di quei soggetti che hanno un lavoro con una previsione di retribuzione inferiore ai minimi, inferiore agli importi per cui non c'è obbligo di dichiarazione dei redditi. Stiamo parlando dei lavoratori dipendenti con reddito annuo attorno agli 8.000 euro, lavoratori autonomi con redditi di 4.800 euro, lavoratori part time ed in genere con orario di lavoro ridotto. Essi sono considerati nello schema di decreto come lavoratori potenzialmente a rischio di disoccupazione ed anche per loro ci sarà la possibilità di iscriversi al portale.