Per quanto riguarda la nuova disoccupazione Inps, la Naspi 2015, i chiarimenti da parte dell'istituto previdenziale continuano ad arrivare e a definire con più precisioni alcune procedure che, per la normativa vigente, risultano essere poco chiare. Intanto, è giunta anche la notizia che l'Inps inizierà ad erogare quanto prima la Naspi 2015, dopo che sindacati, media e associazioni di categoria avevano sottolineato il ritardo di tre mesi da quel primo maggio in cui la nuova disoccupazione era entrata in vigore: fondamentale è ricordare che l'assegno viene erogato soltanto per i casi di disoccupazione occorsi a partire dal primo giorno del mese di maggio, per i casi precedenti si ragiona ancora in termini di Aspi e Mini-Aspi, a seconda delle caratteristiche e delle modalità lavorative.

In questo articolo, si analizzerà soprattutto un punto che non è da considerarsi di secondaria importanza: quali sono i casi in cui la disoccupazione Naspi 2015 può essere erogata anche a chi si dimette "volontariamente"? Il punto dal quale partire concerne, ovviamente, il requisito più importante per operare l'istanza di richiesta del beneficio, la perdita "involontaria" del lavoro.

Ultime notizie Inps sulla disoccupazione Naspi 2015

Anche se la disoccupazione Naspi 2015 è stata pensata per coloro che si trovano a perdere lavoro "involontariamente", è previsto dalla normativa (art. 3, comma 2 del d.lgs. 22/2015 - uno dei decreti attuativi del Jobs Act) che l'assegno Naspi venga erogato anche a coloro che si sono trovati a dover rassegnare le dimissioni per una "giusta causa".

Si è dovuto attendere ancora qualche tempo perché l'Inps definisse quali fossero le giuste cause per le quali sarà possibile licenziarsi e contemporaneamente vedersi riconosciuto il beneficio. In primo luogo, la mancata erogazione dello stipendio; in secondo luogo, l'essere costretti a subire, sul proprio posto di lavoro, delle molestie sessuali; in terzo luogo, questioni connesse al cosiddetto "demansionamento"; poi, l'essere oggetto costante di "mobbing"; ancora, il vedersi riconoscere delle pesanti variazioni nelle proprie condizioni lavorative connesse a un cambio di gestione o a una vera e propria cessione dell'azienda per la quale si lavora; ancora, l'obbligo di mobilità e lo spostamento di colui che lavora in una sede differente; infine, i comportamenti offensivi e lesivi della persona del lavoratore da parte di un superiore.

È chiaro, però, che per poter determinare con precisione queste "giuste cause" si dovrà spesso ricorrere a un giudice che ne determini la "validità" e, dunque, non è detto che la tempistica possa essere sempre rispettata. È tutto per quanto riguarda le ultime notizie sulla disoccupazione Inps Naspi 2015, chi volesse ricevere news e novità può cliccare su "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.