Continua, incessante, il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale italiano. Tra le varie categorie di lavoratori che sperano che il governo Renzi possa dar luce ad un sistema flessibile che abbassi l'età pensionabile, c'è quella dei cosiddetti "Quota 96", quelle persone che, nonostante abbiano raggiunto i requisiti per lasciare il lavoro, sono costrette a rimanere in servizio per un errore contenuto nella riforma attualmente in vigore, la legge Fornero.
Tutto ancora da decidere per i circa 4mila "Quota 96"
Come già evidenziato con un apposito articolo, la riforma della Scuola è stata approvata ed è diventata legge.
Le norme contenute all'interno della stessa, purtroppo, non fanno alcun riferimento a questa categoria di lavoratori, circa 4mila docenti e personale Ata, che a partire dal prossimo primo settembre dovranno, loro malgrado, ripresentarsi dietro una cattedra o negli uffici dei plessi scolastici dove prestano servizio. Anche nella riforma della Pubblica Amministrazione, in discussione in Parlamento, non trova spazio la soluzione di questa problematica che, a quanto sembra, sarà rimandata a data da destinarsi.
Nei prossimi giorni incontro per definire come modificare le pensioni
Sul fronte pensionistico, si ricorda che il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha presentato, dieci giorni fa, il suo 'Piano Pensioni', una sorta di linee guida che non contengono alcun dettaglio su come il governo Renzi dovrebbe muoversi per modificare il sistema previdenziale.
Si attendono, infatti, gli incontri che dovrebbero avvenire nei prossimi giorni tra lo stesso Boeri e il ministro del Lavoro, Poletti, e quello dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Resta da capire, secondo quanto evidenziato sul sito pensionioggi.it, se gli eventuali interventi al sistema pensionistico possano essere inseriti nella prossima Legge di Stabilità, oppure se tutto verrà rimandato all'anno prossimo.
Questa indecisione deriva anche da quanto sta accadendo, in questo periodo, nella vicina Grecia. L'Italia, come altri paesi europei, ha un credito nei confronti della nazione ellenica che si aggira intorno ai 60 miliardi. Avere la certezza di riprendere anche una parte di questo denaro, metterebbe il governo italiano in una situazione ben diversa rispetto a quanto non si trovi ora. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e come il governo Renzi deciderà di affrontare questa situazione.