Sono ormai diversi giorni che si parla insistentemente della proroga del metodo sperimentale Opzione Donna al 31 dicembre 2015 con il sistema contributivo, nell'ambito della riforma del sistema previdenziale. Sembrerebbe più vicina una soluzione per questa problematica dopo che la Commissione Lavoro alla Camera ha chiesto ufficialmente, secondo quanto riportato sul sito pensionioggi.it, la cancellazione delle due circolari Inps del 2014 che (interpretando la normativa in maniera restrittiva), hanno bloccato la possibilità per le donne lavoratrici di usufruire dell'abbassamento dei requisiti pensionistici.

I requisiti per accedere al sistema Opzione Donna: 57 anni di età e 35 anni di contributi

Ricordiamo che il sistema Opzione Donna fu approvato nel 2004 dall'allora ministro del Lavoro Roberto Maroni; una sperimentazione che doveva durare dieci anni, fino al 31 dicembre 2014, ma che il governo Monti aveva prorogato al 31 dicembre 2015.

Una buona possibilità per quelle donne che, anche a fronte del conteggio dell'assegno previdenziale con il sistema contributivo, possono usufruire di un'abbassamento dei requisiti pensionistici: 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi per le autonome) e 35 anni di contributi versati (36 anni per le lavoratrici autonome).

Proposta del M5S per la proroga dell'Opzione Donna al 31 dicembre 2018

Sono stati molti gli emendamenti presentati dai vari partiti politici al fine di rendere più agevole il pensionamento delle donne. Ad esempio, il M5S ha presentato, nei mesi scorsi, un Ddl che mira a prorogare l'Opzione Donna al 31 dicembre 2018.

Intanto, le istituzioni politiche sembrano essere d'accordo sull'applicazione di questo sistema. Resta, chiaramente, da vedere quale sarà l'impatto sulle casse dello Stato, in questo periodo storico di grave crisi economica e sociale.

Ma quale potrebbe essere la decurtazione sull'assegno previdenziale? Le donne lavoratrici che dovessero aderire a questo metodo si dovranno aspettare un abbassamento del trattamento pensionistico di almeno il 25 % rispetto a quanto si dovrebbe percepire con l'applicazione del sistema retributivo.