Proseguono senza sosta le discussioni intorno al tema pensioni precoci, i lavoratori che erano fiduciosi dell'incontro del 16/7 tra i sindacati e Poletti sono rimasti profondamente delusi in quanto non si è discusso di pensione anticipata con Quota 41 e 100. Nel corso del tavolo di confronto si è parlato di misure legate ad aspetti differenti, ossia: quelli legati al reddito (rivalutazioni Pensioni, no tax area), e alle condizioni sociali molto precarie degli anziani (analisi su sanità, povertà e non autosufficienza).

Il dubbio che le misure sulla flessibilità in uscita potessero essere rinviate a data da destinarsi pare confermato dopo le ultime dichiarazioni di Renzi che ha annunciato all'Expo di Milano, nel corso dell'assemblea nazionale dem, la sua "rivoluzione copernicana" ossia un Piano per i prossimi tre anni in cui sono previsti tagli delle tasse e sgravi fiscali, ma in cui le parole 'interventi sulle pensioni' sono stata associate unicamente all'anno 2018. Dunque per una svolta pensionistica per i precoci con l'eventuale approvazione del decreto 857 di Damiano si dovrà attendere altri 3 anni o qualcosa verrà comunque fatto il Legge di Stabilità?

Ultime pensioni lavoratori precoci: Quota 41 e 100 in standby, ma per quanto ancora?

Al momento ci pare che le parole del premier Renzi siano state un po' travisate ed enfatizzate per creare agitazione tra i pensionandi specie tra quelli che hanno iniziato a lavorare in tenera età. Che infatti dopo aver letto alcuni articoli di giornali che parlano di riforma pensioni rinviata al 2018, sul gruppo Facebook ' lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' si sono già detti pronti ad una mobilitazione su Roma se davvero bisognerà attendere altri 3 anni per poter vedere concretizzare misure a favore dell'uscita flessibile. Vi è da dire però che il premier ha datato, durante il suo discorso, gli interventi sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni al 2018, specificando che l'intenzione del Governo è quella di estendere il bonus degli 80 euro anche ai pensionati.

Non si è parlato di flessibilità in uscita o di riforma pensioni come la intendono 'oggi' i lavoratori, quindi con buona probabilità possono considerarsi valevoli le ultime dichiarazioni di Poletti che ha confermato, dopo l'incontro con i sindacati, la volontà del Governo di discutere insieme sulla flessibilità al fine di arrivare ad una proposta di Riforma pensioni condivisa in vista della prossima Legge di Stabilità. I tempi tecnici di attesa dipendono dall'istruttoria sulle proposte fin qui giunte che sta effettuando il Mef.

I pensionandi ed i lavoratori precoci in particolare dovranno dunque attendere dopo l'estate per comprendere se la Quota 100, 41 o 97 verranno approvate, ma non crediamo che i tempi vadano dilatati fino al 2018.

Il ddl 857 di Damiano al momento resta dunque in standby così come la proposta della Quota 100 senza penalizzazione. Al rientro dall'estate il Mef 'dati alla mano' dovrebbe permettere al Ministro Poletti e ai sindacati di comprendere se e quali misure di pensione anticipata potranno dirsi realizzabili in Legge di Stabilità. Vi terremo certamente informati sui prossimi sviluppi