Ultime tappe di questa travagliata Riforma della Scuola voluta da Renzi, nonostante le proteste dei docenti il DDL si appresta infatti ad essere riesaminato dalla camera per diventare infine legge dopo l'approvazione definitiva, con il voto finale che potrebbe arrivare domani. Le votazioni andranno avanti per tutta la giornata e anche stavolta in tribuna si possono scorgere numerosi docenti arrivati apposta per assistere ai lavori dei parlamentari.

DDL Buona Scuola di nuovo alla camera per l'ultimo voto

Se la riforma della scuola dovesse essere approvata definitivamente dopo quest'ultimo passaggio a Montecitorio, come cambierà la scuola dal prossimo anno scolastico?

Tra i tanti punti importanti ampiamente discussi vi è senza dubbio l'assunzione graduale di 100.000 nuovi professori che rivestiranno i posti comuni, cariche di insegnante di sostegno e potenziamento dell'offerta formativa.

Riforma scolastica, tra nuove assunzioni e graduatorie ad esaurimento

Come potrebbe essere già noto a molti, il prossimo anno scolastico sarà un anno di transizione graduale, che vedrà i posti di partenza a settembre limitati ai 36.625 professori che ricopriranno i ruoli disponibili. Il resto dei 100.000 nuovi insegnanti che dovrebbero entrare in servizio grazie al piano straordinario delle assunzioni e già iscritti da tempo alle graduatorie ad esaurimento, verranno assunti durante l'anno con decorrenza giuridica dall'1 settembre 2015 ma con decorrenza economica dall'effettiva presa di servizio.

I professori di potenziamento dell'offerta formativa della Buona Scuola

Come già detto, parte dei professori che entreranno nella scuola durante l'anno grazie alle 100.000 nuove assunzioni andranno a ricoprire dei ruoli definiti di potenziamento dell'offerta formativa. Nonostante non ci siano differenze contrattuali tra i due tipi di docenti, questo significa che questi professori non avranno effettivamente una cattedra propria, ma che si occuperanno invece di mansioni come corsi di recupero, sostegno a ragazzi stranieri e supplenze brevi.

Giorgio Rembado, presidente dell'ANP, ci tiene a precisare che, prima di cadere in facili pregiudizi e luoghi comuni, arrivando a giudicare queste nuove posizioni "docenti di serie B" sarebbe bene attendere e osservare i risvolti effettivi di questo nuovo esperimento organizzativo.

Gli ambiti territoriali della riforma della scuola di Renzi

Con la nuova riforma scolastica si dovrà tener conto degli ambiti territoriali, un nuovo sistema organizzativo che vedrà le scuole incaricate di mettere a punto, oltre al tradizionale POF annuale, anche un POF triennale basato sulle proprie esigenze formative. Allo stesso tempo, entro il 30 giugno 2016 il Miur definirà degli ambiti territoriali precisi di cui faranno parte i 100.000 nuovi insegnanti. In questo modo ogni scuola riuscirà a valutare facilmente di quali insegnanti avrà bisogno individuandoli grazie all'organico assegnato agli ambiti territoriali. Questo sistema introdotto con la riforma del sistema scolastico porta comunque a delle differenze tra vecchi e nuovi professori: mentre i primi, titolari e legati al vecchio sistema, saranno infatti legati all'istituto, i neo assunti riceveranno i propri incarichi in base all'ambito territoriale e potrebbero dover cambiare sede in caso di modifiche al POF che non prevedano più il loro ruolo nell'istituto.

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