Incredibile ma vero, il DDL Scuola 2015 di Renzi potrebbe andare a rotoli: come e perché la riforma della scuola potrebbe saltare? Il lavoro sul DDL ha conosciuto intoppi inaspettati e ora la possibilità di uno slittamento di un anno (e chi può dire quale testo verrò poi presentato in futuro?) diventa concreta. Se prima si parlava di vane speranze, ora abbiamo modalità e motivazioni per un "collasso" della riforma, che comunque resta, sia chiaro, tutt'altro che certo. Vediamo tutti i dettagli e le ultimissime notizie, più alcune considerazioni d'obbligo per tentare di capire come effettivamente potrebbe evolversi la situazione.

Buona Scuola, il DDL Renzi del 2015 rischia di saltare almeno per un anno: il come e i perché

Come è possibile che il DDL Buona Scuola 2015 di Renzi sia a rischio? Sono solo voci o stiamo parlando di qualcosa di concreto? Come riportato da una fonte renziana su La Stampa, si tratta solo di "un'opzione", ma è chiaro che anche solo ammettere questa possibilità comporta grande clamore. In realtà le motivazioni dietro questa eventualità sono piuttosto solide: se entro il 30 giugno non si finalizza il tutto sono a rischio le assunzioni dei precari della scuola, per via dell'entrata in servizio dal mese di settembre.

Le tempistiche sono la chiave del rischio-fallimento del DDL Scuola: Renzi, si sa, non si fa problemi a forzare la mano quando lo ritiene opportuno, ma i tempi si sono già allungati notevolmente, soprattutto se si considera che entro il 15 del mese doveva essere stata varata la riforma nei due rami del Parlamento, e invece lunedì 15 inizieranno solo le votazioni in Commissione Istruzione.

E qui abbiamo il primo nodo cruciale: la maggioranza di Renzi nella Commissione è in bilico per via di un paio di membri della minoranza PD contrari alla riforma della Scuola, tra cui Corradino Mineo. E in Commissione, oltretutto, è ancora in corso la trattativa importantissima sugli emendamenti che potrebbero rendere meno indigesta la riforma non tanto ai lavoratori del mondo della scuola (che in linea di massima vogliono il ritiro del DDL Scuola), quanto ad altri esponenti politici in parte contrari.

La situazione, come è facile capire, è quindi complicata.

Non solo: dopo la Commissione Istruzione il DDL Scuola deve "volare" al Senato per il varo, ma in seguito a causa delle modifiche dovrà tornare ancora una volta alla Camera, dove le opposizione tra cui quella sempre molto determinata del Movimento 5 Stelle, potrebbero dare luogo a manovre d'ostruzionismo.

Varare la riforma della scuola entro il 30 giugno in entrambi i rami del Parlamento, pertanto, non è un risultato scontato.

Riforma della Scuola, il DDL Renzi del 2015 e la pressione sulla minoranza PD (e le altre forze politiche)

Ma è bene chiarire che il paventato rischio di crollo della riforma della scuola con slittamento di un anno ha anche delle valenze in un certo qual modo utili allo stesso Renzi: c'è in ballo l'assunzione di 100 mila precari e Renzi si è opposto allo stralcio delle assunzioni dal testo per obbligare all'approvazione della riforma complessiva. Chi si prenderà la colpa di 100 mila mancate assunzioni? Il rischio di slittamento è anche una potenziale leva per il Premier contro la minoranza PD e le altre forze politiche che si oppongono al DDL Scuola.

Inoltre Renzi potrebbe decidere di forzare la mano in vario modo pur di ottenere il varo della riforma in tempo per l'assunzione dei precari.

La situazione per il DDL Scuola Giannini è quindi scottante. Nessuna certezza di slittamento, lo ribadiamo: il governo di Matteo Renzi presserà per il varo e a nostro giudizio resta l'epilogo più probabile, ma la chance che la riforma salti, a oggi, esiste. E i tanti contrari alla riforma possono continuare a sperare.