Non si arrestano le polemiche e le proteste da parte dei docenti italiani contro la riforma della Scuola del governo Renzi. Sono infatti già state avviate numerose iniziative di diversa natura che hanno come scopo di ostacolare in qualche modo l'approvazione della legge in arrivo alla camera il 7 e l'8 luglio e che dovrebbe essere poi approvata definitivamente dalla firma del Presidente della Repubblica.
Riforma della scuola 2015, le proteste dei docenti contro incostituzionalità della Buona Scuola
A sottolineare la voglia di lottare dei docenti italiani dal 6 luglio appariranno in tutta Roma dei manifesti negli spazi pubblicitari acquistati privatamente dagli insegnanti, i quali esprimeranno il loro dissenso nei confronti di una legge totalmente incompatibile con il concetto di sistema scolastico individuabile nella costituzione.
Tutto il personale scolastico si appellerà quindi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invitandolo a un rinvio della legge, dichiarata imposta forzatamente e incostituzionale, alle Camere come forte gesto simbolico volto a esprimere il desiderio dei docenti per il rispetto della democrazia e della costituzione.
Legge di riforma della scuola: per i docenti calpesta i diritti costituzionali
I docenti sostengono che non sia rimasta altra via percorribile se non quella giudiziaria in quanto, affermano, in sede esecutiva e legislativa sono state ignorate le proteste e le proposte dell'intero mondo della scuola, senza possibilità di ascolto o di considerazione dei dibattiti delle assemblee parlamentari.
Per quanto riguarda l'incostituzionalità di questa riforma della scuola, gli insegnanti stanno preparando una serie di attività informative che analizza passo per passo gli articoli violati. Ad esempio, gli sponsor privati nelle scuole andrebbero a ledere il diritto di non discriminazione, calpestando l'Art. 3, oppure i poteri forniti al dirigente scolastico violerebbero l'Art.
97 che prevede che ai posti di pubblico impiego si acceda per concorso, e così via, in un'esauriente lista che sviscera passo passo tutte le "falle" della riforma di Renzi che vanno apparentemente a cozzare pesantemente con i diritti costituzionali.
Riforma Renzi della scuola, cosa faranno i docenti?
Gli insegnanti italiani si dichiarano pronti a continuare la lotta con ogni mezzo legale a loro disposizione, come ad esempio la richiesta di indire un referendum abrogativo, o ancora ad assicurare la difesa dei diritti dei lavoratori, del diritto allo studio e di tutti quei diritti costituzionali calpestati tramite ricorsi individuali al TAR e infine tramite una richiesta di pronuncia della Corte Costituzionale.
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