Il Movimento Cinque Stelle mette i piedi avanti, come si suol dire, in ragione dei decreti attuativi che il governo sarà chiamato a deliberare nei prossimi mesi affinchè l'entrata in vigore dell'intera struttura della Buona Scuola possa essere ritenuta legittima.
Si è parlato molto, negli ultimi mesi, di potenziamento dell'offerta formativa e di autonomia scolastica ed un gran numero di docenti teme, a questo proposito, che il governo autorizzi un aumento del monte ore dei docenti, giustificandolo attraverso l'applicazione dei suddetti princìpi.
L'onorevole Silvia Chimienti, al fine di evitare che tutto ciò possa divenire una triste realtà, ha presentato un ordine del giorno alla Camera dei Deputati, affinchè venga scongiurata questa ipotesi: l'ordine del giorno (il numero 9/02994-A150) è stato accolto e la deputata 'grillina' lo reputa un documento molto importante, un atto ufficiale da tirar fuori nel momento in cui il governo redigerà i decreti attuativi.
Riforma Buona Scuola e le dichiarazioni del sottosegretario Roberto Reggi
Molti di voi ricorderanno le polemiche della scorsa estate, scaturite da un'intervista rilasciata dall'allora sottosegretario Roberto Reggi che parlò di aumento delle ore da dedicare all'insegnamento scolastico, fino a 36 ore.
L'esponente PD poi fece dietrofront chiedendo persino scusa per aver sollevato un polverone tra i docenti: 'quello delle 36 ore - precisò - era soltanto un paletto, non certamente un obbligo per tutti'.
Dichiarazioni che risalgono esattamente ad un anno fa (era la metà di luglio): solo alcune settimane dopo, a metà settembre, guarda caso proprio pochi giorni dopo la presentazione della 'Buona Scuola', Reggi lasciò l'incarico di sottosegretario del Miur per trasferirsi all'Agenzia del Demanio, in qualità di Direttore.
M5S, Silvia Chimienti: 'Un atto ufficiale per difendersi dalle future mosse del governo'
Le persone cambiano ma i principi restano ed ecco perchè l'Onorevole Silvia Chimienti del Movimento Cinque Stelle non si 'fida' affatto di ciò che il governo potrà attuare nei prossimi mesi: l'obiettivo resta quello del referendum abrogativo e della lotta contro la nuova riforma.
In ogni caso, si dice che 'prevenire è meglio di curare', anche e soprattutto sulla delicata questione del monte ore docenti, visto e considerato gli stipendi ancora 'congelati' e da ritenersi 'da fame' che prendono in busta paga gli insegnanti, oltre alla 'brutta aria' che tirerà da settembre.