I cambiamenti che la nuova riforma Scuola contenuta nel Ddl appena approvato alla Camera sono tantissimi e molti riguardano proprio la categoria dei docenti. Per loro sta per arrivare una vera rivoluzione. A parte le novità circa le immissioni in ruolo, restano quelle che riguardano la chiamata diretta da parte del dirigente, l'auto-candidatura, la formazione e molto altro ancora.
In questo articolo ci concentreremo su quelle principali.
DDL scuola, cosa cambia per i docenti
Dopo aver parlato del monte ore, del POF e degli ambiti territoriali, ci occupiamo di cosa cambia per i docenti in quanto alla chiamata diretta. Adesso che il DDL scuola sarà per certo legge, il dirigente scolastico ha il potere di decidere quali docenti assumere nella 'sua' scuola e quali no (i parenti sono esclusi, ma gli amici?). Ogni insegnante ha la possibilità di auto-candidarsi, ma la scelta di conferire l'incarico triennale resterà del preside. Questo procedimento nuovo sarà avviato solo nell'anno scolastico 2016/17. La proposta del dirigente potrà anche riguardare classi diverse da quella per cui si è abilitati, ma solo nei casi in cui nell'ambito territoriale non sono disponibili altri insegnanti abilitati in quelle classi. L'incarico sarà triennale e rinnovabile, a meno che il rinnovo del POF non preveda cambiamenti. L'insegnante può accettare la proposta e ottenere l'incarico, o scegliere fra più proposte quella che preferisce. L'USR assegnerà gli incarichi ai docenti che non ricevono proposte. In media dovrebbero arrivare circa 7 insegnanti in più in ogni scuola.
Valutazione e formazione docenti
Ogni docente concorre ad un premio (per cui sono stanziati in tutto 200 milioni l'anno) che viene conferito in base alla valutazione del dirigente scolastico e del Comitato per la Valutazione.
Oltre a questo avrà a disposizione 500 euro ogni anno da spendere in formazione personale. Questa include testi, software, corsi e così via. Vengono inoltre stanziati 40 milioni di euro per la formazione mentre prestano servizio. Si formerà anche lo staff del preside, che potrà includere fino al 10% dei docenti.