Il testo del DDL Scuola verrà pubblicato in GU e diventerà legge. I sì sono stati 277, i no 173 e gli astenuti 4. Salvo stravolgimenti dell'ultimo minuto, i cambiamenti che questa legge porta con se sono veramente tanti. Tra questi troviamo un monte ore riformulato, gli ambiti territoriali e il cambiamento del POF. Vediamo nei dettagli questi aspetti e successivamente prenderemo in esame gli altri.
Monte ore e POF dopo la riforma scuola 2015
Al centro della riforma scuola di Renzi c'è l'ormai famosa l'autonomia scolastica. Questa consiste nella possibilità di modificare il monte ore, dato che la scuola dovrà garantire l'apertura pomeridiana e ridurre il numero di alunni per classe. C'è anche la possibilità che la scuola resti aperta nella stagione estiva per promuovere attività di vario genere, tra cui sportive e culturali.Il POF, ovvero Piano dell'offerta formativa, non sarà più annuale ma triennale. Questo però non toglie la possibilità che possa essere rivisto, e se necessario modificato, ogni anno. Un'altra novità riguardo al POF ha a che fare con la sua preparazione. Infatti adesso sarà il Collegio Docenti ad elaborarlo in base alle linee guida del dirigente scolastico, per poi essere approvato dal Consiglio di Istituto. Questo includerà anche il numero degli alunni disabili e il fabbisogno di docenti.
Gli ambiti territoriali e le reti scuole della riforma di Renzi
Gli ambiti territoriali previsti dalla riforma di Renzi entreranno in vigore a partire dall'anno scolastico 2016/17. I criteri con cui saranno definiti sono principalmente tre, ma ve ne sono altri di secondaria importanza che riguardano il territorio:
- popolazione scolastica;
- vicinanza delle scuole;
- caratteristiche del territorio.
All'interno degli ambiti saranno costituite le Reti di scuole, che potranno sottoscrivere accordi in base alle linee guida del Miur (non ancora emanate).
Ogni rete corrisponderà ad un territorio (formato anche da più città) in cui i docenti potranno muoversi. L'accordo riguarderà l'insegnamento opzionale, il piano dell'offerta formativa, la formazione, le risorse e altro ancora. In futuro, questo potrebbe anche provocare una riduzione del personale ATA e delle segreterie. Vedi anche come funzioneranno assunzioni e graduatorie.