I docenti della scuola italiana potranno ricollocarsi grazie alla riforma delle classi di concorso e alla formazione degli insegnanti durante gli anni di servizio.

E' questo l'obiettivo fissato da una delle deleghe presente nel disegno di legge "Buona Scuola" con la quale Renzi dovrà risolvere uno dei problemi più di impaccio per l'assegnazione dei posti, ovvero quello delle classi di concorso anomale. Dopo l'approvazione della riforma della scuola e l'entrata in vigore della relativa legge, informa Italia Oggi, il Governo avrà un anno e mezzo di tempo per intervenire con la delega.

La questione è divenuta di importanza primaria in virtù del fatto che i precedenti governi hanno fatto ricorso più volte alle classi anomale per la sistemazione degli organici, in attesa di un riordino delle classi di concorso che, però, nel frattempo, non c'è stato.

Classi di concorso a scuola: si va verso la flessibilità e la formazione continua

Gli ultimi interventi legislativi, compreso il disegno di legge sulla Buona Scuola, vanno nella direzione di una maggiore flessibilità delle classi di concorso. Se è vero, infatti, che sono cambiate le norme per la composizione delle cattedre e delle ore dei docenti, è altrettanto vero che già con il comma 4 dell'articolo 64 del Dl numero 112 del 2008 si è proceduto al riassetto organizzativo del sistema scolastico con la razionalizzazione delle classi di concorso e la revisione della formazione delle classi stesse.

Un passo deciso verso la flessibilità l'obiettivo dell'articolo 78 dell'emendamento al Ddl Buona scuola votato al Senato il 25 giugno scorso, secondo il quale il preside può impiegare gli insegnanti per classi diverse da quelle per le quali sono abilitati, a condizione che posseggano i titoli di studio necessari per l'insegnamento della materia, oltre a preparazioni professionali in linea con la disciplina da insegnare.

Questo obiettivo sarà ulteriormente perseguibile con la legge delega che il Governo Renzi sarà chiamato ad emanare: si punterà su quello che è stato chiamato il "long life learning", ovvero una preparazione continua in servizio che amplierà le possibilità di reimpiego anche in presenza di esuberi grazie all'inserimento in classi di concorso affini, oltre ad aumentare le competenze dell'insegnante.