Il mondo della Scuola 'boccia' il referendum proposto da Giuseppe Civati. E' questa la chiara risposta, emersa negli ultimi giorni, dalle discussioni social e dai comitati che si stanno organizzando per intraprendere altrettante iniziative contro la riforma Buona Scuola renziana.

Vi abbiamo raccontato dell'azione intrapresa dall'ex esponente del Partito Democratico che, l'altro ieri, ha provveduto a depositare presso la Cassazione, una serie di quesiti referendari riguardanti le diverse riforme del governo approvate negli ultimi mesi in Parlamento: uno di questi quesiti riguardava per l'appunto il rafforzamento del ruolo dei dirigenti scolastici previsto dalla nuova legge.

'Civati si tenga lontano' e l'ex PD non raccoglierà più le firme

La replica del movimento della scuola è stata chiara e diretta: 'Civati prenda le distanze dal suo ex alleato Renzi - ha detto la docente bolognese Marina Boscaino - Ogni azione contro la riforma Buona Scuola dovrebbe scaturire da una discussione allargata all'interno della scuola'. 
Traduzione: il personale scolastico sa già cosa vuole e cosa deve fare, non c'è bisogno che l'onorevole Pippo Civati ci pensi al posto nostro. 
Il 'timore' principale è che la questione possa essere 'sfruttata' sul piano politico come spot-propaganda per il nuovo movimento, chiamato 'Possibile', istituito da Civati: il quale ha immediatamente preso coscienza della volontà del mondo scolastico, annunciando che non raccoglierà più le firme riguardanti il quesito sulla scuola.

Referendum per abrogazione 'totale' della riforma: No a iniziative velleitarie

Del resto, il 'comitato nazionale Leadership alla scuola' ha preso la stessa iniziativa referendaria, depositando in Cassazione, un quesito che intende 'abrogare completamente la riforma' e non solo il punto riguardante le nuove 'responsabilità' affidate ai presidi.  
Il movimento della scuola teme che si possano accavallare diverse iniziative e disunire nuovamente l'unità di azione e di pensiero ritrovata da tutte le forze sindacali, dando vita ad una proliferazione di iniziative referendarie, ulteriormente complicate dal periodo di chiusura delle scuole.
'E' necessario evitare iniziative velleitarie' ha scritto sul suo blog Marina Boscaino, cercando di non farsi trascinare dal senso di inevitabile frustrazione scaturito dalla sconfitta (si spera solo momentanea) rimediata in Parlamento.