Alla vigilia dell'approvazione della riforma della Scuola voluta dal premier Matteo Renzi e dal ministro Stefania Giannini i sindacati cercano di sfruttare anche le ultime ore per far sentire la loro voce di dissenso.
Nel frattempo, si cerca di capire come entreranno in funzione quelle novità che Renzi considera punti qualificanti della sua riforma: l'assunzione di 100.000 precari e lo stanziamento di fondi per 3 miliardi di euro.
Il piano assunzioni dei 100.000 precari della scuola in quattro fasi.
Secondo le ultime indiscrezioni, provenienti direttamente da Miur, la riforma della scuola in approvazione alla Camera prevede l'assunzione di circa 100.000 precari attraverso quattro fasi:
- 31 agosto. Saranno assunti 36.627 docenti, di cui il 50 per cento provenienti dai concorsi del 1990, 1999 e 2012 e il 50 per cento dalle graduatorie provinciali a esaurimento;
- 15 settembre. Piano straordinario di assunzioni rivolto sempre ai vincitori del concorso 2012 e agli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento;
- Attivazione della procedura on line per l'invio delle domande di assunzione da parte dei precari non interessati dalle fasi precedenti che potranno indicare la Provincia preferita;
- Ultima fase, con gli insegnanti ancora esclusi che potranno indicare una lista preferenziale di Province.
I 3 miliardi della riforma: come arriveranno alle scuole.
Per quanto riguarda il piano di investimenti di 3 miliardi previsto dalla riforma della scuola, ci ha pensato il sottosegretario Davide Faraone a fare chiarezza sulla distribuzione dei fondi per la scuola.
In una prima fase, ogni scuola riceverà una dotazione di 15mila euro da utilizzare per le spese primarie.
In aggiunta, ci sarà un incremento di 10mila euro sui fondi che ogni scuola ha a disposizione nel 2015 per l'acquisto di materiale tecnologico; nel 2016 ci sarà un ulteriore incremento di 3mila 500 euro la manutenzione delle apparecchiature tecnologiche.
L'ultimo capitolo di spesa che impegnerà i 3 miliardi di euro riguarda la card dei docenti: 500 euro da utilizzare per l'aggiornamento e le spese culturali.
La manifestazione del 7 luglio davanti a Montecitorio.
Rimangono comunque numerosi gli aspetti della riforma della scuola contro i quali gli insegnanti protestano con una compattezza che non si vedeva da anni, a partire dal ruolo dei presidi.
E' stata organizzata proprio per il 7 luglio, data prevista per l'approvazione della riforma, una nuova manifestazione in Piazza Montecitorio a Roma per esprimere 'indignazione contro l'intollerabile imposizione governativa'.La manifestazione, convocata inizialmente dai Cobas, ha visto l'adesione anche dei sindacati maggiormente rappresentativi della scuola.