Mercoledì 8 luglio, è questa la data in cui il presidente dell'Inps, Boeri, ufficializzerà, probabilmente, il cosiddetto piano Pensioni, una serie di interventi volti a mettere una pietra sopra alla Riforma Fornero, riforma che prima ha fatto piangere in diretta l'allora Ministro del Governo Monti e che continua a far piangere milioni di italiani. L'aumento dell'età per andare in pensione, fu uno dei provvedimenti più dolorosi del Decreto "Salva Italia", ma adesso da indiscrezioni ed ultime notizie provenienti dai piani alti dell'INPS, sembra che il Presidente Boeri stia per confermare la proposta di anticipare l'età pensionabile.

Cosa propone Tito Boeri:

Se con la Fornero si è pianto, non è che adesso con Boeri si possa pretendere di fare salti di gioia, questo è scontato. Infatti, l'INPS aprirà lo spiraglio della possibilità di andare in pensione prima, ma accettando un decurtamento della pensione. Cosa significa? Che accettando di perdere una cospicua parte della futura pensione, il 30% circa, si potrà lasciare prima il lavoro. Tecnicamente, si tratta di allargare anche agli uomini il contributivo donna. Questo sistema permette alle donne andare in pensione a 57 anni di età (58 per le autonome), con almeno 35 anni di contributi versati, a condizione che accettino di farsi calcolare l'ammontare dell'assegno pensionistico solo con il sistema contributivo.

In pratica accettando trattamenti pensionistici finali più bassi.

Che fine hanno fatto le proposte quota 97 o quota 100?

Per il presidente dell'INPS, il cosiddetto piano Damiano-Baretta che prende il nome dal Ministro del Lavoro e dal sottosegretario dell'Economia, pur se buono, non può essere messo in piedi perché la quota 97 (62 anni di età più 35 di contributi) e la quota 100 (65 anni di età e 35 di contributi) costerebbero fino al 2019, rispettivamente quasi 9 miliardi e quasi 11.

Sempre e solo manovre a spese dei cittadini:

L'attesa per la proposta definitiva è tanta, infatti queste sono ipotesi anche se fondate. La curiosità su come le proposte verranno recepite dai due rami del Parlamento è molta. L'8 luglio dovrebbe essere il giorno giusto perché è quello in cui l'INPS presenterà la consueta relazione annuale, ma si temono rinvii per aggiustare meglio le proposte.

Devono cercare di evitare un altro fallimento come l'anticipo in busta paga del TFR richiesto solo dallo 0.8% dei lavoratori. Tagliare le pensioni e far sembrare che l'INPS ti stia facendo un favore è sbagliato, come con il TFR dove sembrava chissà quale cosa si stava concedendo ai lavoratori, ma erano solo parte dei soldi messi da parte dal lavoratore stesso per la vecchiaia.