Si attende per il giorno 9 settembre,la riunione tra il ministro dell' Economia Padoan, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e la Ragioneria dello Stato per discutere i provvedimenti da adottare per risolvere il nodo dell'opzione donna e per garantire una settima misura di salvaguardia agli esodati rimasti esclusi nei sei provvedimenti di tutela. Lo lascia intendere il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera,Cesare Damiano, che avrebbe specificato la necessità di intervenire sul tema della flessibilità in uscita nella prossima legge di stabilità che sarà elaborata a settembre.
Risolvere il problema esodati con una settima salvaguardia
Stando a quanto riportato sul sito d'informazione "Pensioni Oggi", l'Inps ha stimato circa 3,3 miliardi di euro di risparmi fino al 2022 che potrebbero essere utilizzati per finanziare una settima misura di tutela a favore di quella categoria di lavoratori penalizzata dalla Riforma Fornero. "Con i risparmi fatti finora, rispetto alle risorse stanziate per altre sei salvaguardie, intendiamo realizzare la settima, includendo nuove famiglie attualmente non tutelate", ha commentato il Presidente Damiano.
Opzione Donna prima della Legge di Stabilità
Gli interventi di settembre dovrebbero riguardare anche la cosiddetta opzione donna, ovvero quel meccanismo che consentirebbe alle lavoratrici di sesso femminile di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica, accompagnati da almeno 35 anni di versamenti contributivi, a condizione che il loro assegno venga calcolato interamente col sistema contributivo.
Sempre come riportato su "Pensioni Oggi", le intenzioni del deputato del Partito Democratico sarebbero quelle di modificare una circolare dell'Inps, al fine di garantire il diritto alla pensione alle lavoratrici che alla fine di quest'anno hanno maturato i requisiti necessari. Dimostrano parere favorevole anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti,che avrebbe rassicurato di voler intervenire prima della Legge di Stabilità.Al contrario, invece, della flessibilità in uscita, che sarà parte integrante della manovra che molto probabilmente entrerà in vigore a partire dal 2016.